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Erica Dellapasqua
Usb: «A Roma piazza dei Cinquecento sarà presidio permanente per Gaza». Il vicepremier Salvini: «Non permetteremo che blocchino il Paese». Bernini: «Non facciamo la guerra alle università israeliane»
L’Usb annuncia un nuovo sciopero generale per Gaza dopo quello di lunedì 22 settembre, che ha paralizzato le città con episodi, a Milano, di guerriglia urbana. Oggi, l’unione sindacale di base rilancia: «Proclameremo un nuovo sciopero generale e questa volta lo faremo senza preavviso. La parola d’ordine “blocchiamo tutto” tornerà in tutto il Paese». Lo ha detto un rappresentante dell’Usb, anticipando anche l’agitazione permanente, nel corso della conferenza stampa indetta dal Global Movement to Gaza Italia a Montecitorio. «A Roma piazza dei Cinquecento sarà presidio permanente per Gaza. E sarà così in tutta Italia. Organizzeremo 100 piazze per Gaza», ha aggiunto parlando della Capitale.
Sciopero, Usb: «Non permetteremo il caos»
Subito, sull’agitazione permanente, arriva il commento del vicepremier e ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini: «Da irresponsabili – scrive su X -. Non permetteremo che blocchino il Paese e lo portino nel caos».
Successivamente, interpellato sul presidio a margine di un evento all’università Lumsa, il prefetto di Roma Lamberto Giannini ha commentato: «Roma si è comportata bene e anche la polizia si è comportata bene. Abbiamo avuto una manifestazione molto partecipata e senza incidenti», mentre il presidio «verrà gestito con la consueta serenità, sperando che tutti abbiano la stessa serenità».
Lunedì l’adesione alla mobilitazione per Gaza è stata numericamente massiccia, caos in tante città ma soprattutto a Roma e a Milano. La Capitale bloccata dalla folla radunata attorno a Termini e piazza dei Cinquecento, 100mila persone che poi hanno organizzato un corteo bloccando anche la Tangenziale. Milano teatro di episodi di violenza in stazione.
«Mobilitazione da venerdì»
La mobilitazione è già programmata anche nel giorno: «Da venerdì prossimo – precisa dall’Usb uno dei referenti, Guido Lutrario – rilanceremo in tutte le città d’Italia presidi permanenti, pronti ad intervenire a bloccare le città in caso di nuovi attacchi e peggioramento delle condizioni della Flotilla».
Tre attivisti aderenti alla campagna di Palestine Action Italia si sono incatenati «davanti al cancello d’ingresso merci dell’azienda di armamenti Rheinmetall per bloccare per l’attività lavorativa», comunica il movimento.
Protestano gli studenti
Con l’Usb, anche gli studenti promettono nuove iniziative. I giovani di Sinistra Italiana e di Cambiare rotta si vedranno alla Sapienza per decidere come proseguire le azioni di protesta dopo l’attacco della Flotilla stanotte.
«Ci vediamo tra poco, occupiamo tutte le università», scrive Cambiare rotta sui social. Intanto anche al liceo Virgilio alle 15,30 è prevista un’assemblea organizzativa dei collettivi per la preparazione di striscioni di solidarietà alla Flotilla e per organizzare le prossime mobilitazioni. «Lunedì è stato solo l’inizio», dicono poi i ragazzi del collettivo del liceo Tasso. «Tutti come il Rossellini!», affermano gli studenti di Osa al termine delle lezioni, oggi, davanti al liceo romano Cavour. «Che il Rossellini sia l’esempio per tutti, la mobilitazione non finisce qui!», scandiscono i ragazzi. «Stanotte droni israeliani hanno nuovamente attaccato le barche della Global Flotilla, se le istituzioni e il nostro governo rimarranno in silenzio sarà nostro compito farci sentire, mobilitarci, bloccare e occupare le nostre scuole!», gridano.
Bernini: «No guerra alle università israeliane»
Questo mentre la ministra dell’Università e della Ricerca Bernini precisa che «non dichiareremo guerra alle università e ai ricercatori israeliani»: «Se ritengo che sia giusto interrompere Horizon Europe? – ha dichiarato Bernini al question time di oggi alla Camera -. So che c’è una parte specifica “Accelerator” che è quella che finanzia le start-up israeliane dotate di altissima tecnologia. Valuteremo assieme ai nostri partner europei, ma voglio essere chiara su una cosa: non abbiamo intenzione di dichiarare guerra ai ricercatori e alle università israeliane».
«L’unico modo per garantire la pace è fare delle nostre accademie e dei nostri luoghi di cultura e ricerca dei ponti di pace. L’Italia non deve dichiarare guerra a università e ricercatori israeliani che si stanno opponendo al governo di Netanyahu», ha evidenziato Bernini.
Rispondendo alla domanda sugli episodi avvenuti la settimana scorsa all’università di Pisa, quando alcuni studenti pro Pal hanno interrotto una lezione al dipartimento di Scienze politiche e aggredito il docente Rino Casella, Bernini ha aggiunto che «interrompere un pubblico servizio, impedire lo svolgimento delle lezioni a vantaggio degli studenti che lì sono per imparare, pagano per imparare, aggredire un docente, non sono atti di manifestazione di un pensiero democratico, atti di dissenso legittimo, sono reati e come tali vanno trattati, l’università è il luogo del pensiero critico, non dell’anarchia, la casa del confronto non del sopruso».
Il presidio a Montecitorio
«Per la Flotilla, contro il genocidio, blocchiamo tutto». E ancora: «Embargo totale a Israele, sanzioni subito». Con questo grido, un centinaio di attivisti, assieme ad alcuni parlamentari, sono in presidio davanti a Montecitorio, «per la global Sumud Flotilla, contro il genocidio». A sventolare bandiere della Palestina, Usb, Anpi, Emergency e dei movimenti studenteschi Cambiare Rotta e Osa e la Rete no bavaglio, e la comunità palestinese. «Questo non è un incidente», ripete il coordinamento del movimento per Gaza.
Presenti diversi esponenti locali e nazionali delle forze politiche: tra loro, per Avs i leader Nicola Fratoianni e Angelo Bonelli, Filiberto Zaratti e Marco Grimaldi, per il Pd la capogruppo Chiara Braga, Serracchiani, Peppe Provenzano, Laura Boldrini, Marco Furfaro, e il segretario romano Enzo Foschi. Per il movimento 5 Stelle diversi componenti dei gruppi di Camera e Senato.
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24 settembre 2025 ( modifica il 24 settembre 2025 | 16:40)
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