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Il roster della Nutribullet Treviso versione 2025-2026 inizia a scaldare ufficialmente i motori in vista di una stagione che ha il forte sapore di un ennesimo anno zero per la compagine veneta. Al termine di un complicato biennio targato Vitucci-Giofrè e concluso, rispettivamente, con un tredicesimo e un undicesimo posto in graduatoria, infatti, la squadra della Marca riparte con un nuovo ciclo tecnico al timone. Saranno Federico Pasquini nel ruolo di Direttore Sportivo e coach Alessandro Rossi a guidare la Nutribullet in un torneo che si preannuncia carico di aspettative. Non manca, inoltre, qualche possibile novità a livello societario, come raccontano gli ambiziosi progetti dell’imprenditore trevigiano Rodolfo Bigolin, pronto a presentare concretamente all’attuale Consorzio un’offerta di acquisto del pacchetto di maggioranza della stessa Treviso Basket nel prossimo futuro.
Il nuovo roster della Nutribullet Treviso
Playmaker: Joe Ragland (novità), David Torresani (confermato);
Guardia: Brianté Weber (novità), Muhammad-Ali Abdur-Rahkman (novità);
Ala piccola: Osvaldas Olisevicius (confermato), Federico Miaschi (novità);
Ala grande: Kruize Pinkins (novità), Matteo Chillo (novità);
Centro: DeShawn Stephens (novità), Francesco Pellegrino (confermato);
Aggregati alla prima squadra: Tommaso Spinazzè, Cristiano Guidolin, Isak Muaremi.
I punti di forza della Nutribullet Treviso versione 2025-26
Numerosi i volti nuovi sotto la guida del neo coach campione d’Europa con la Nazionale U20, Alessandro Rossi, il quale avrà a disposizione un gruppo esperto e che, di fatto, per la sua totalità conosce molto bene il campionato di LBA. La conferma di Olisevicius è un tassello importante da cui ripartire, con il lituano che fin dal suo arrivo a Treviso ha vestito i panni del trascinatore in un attacco, spesso, sterile in fase realizzativa. La dinamicità del roster della Nutribullet Treviso così come il novero di soluzioni intercambiabili su tutti i lati del campo permetterà di sopperire alla mancanza di tonnellaggio rispetto alle altre squadre del torneo.
L’arrivo di Joe Ragland in cabina di regia rappresenta l’anello chiave su cui costruire le fortune di una squadra che negli ultimi anni ha faticato e non poco a livello di playmaking. L’ex Olimpia Milano porta idee ed esperienza, mentre resta da valutare il rebus legato a una carta d’identità che il prossimo novembre segnerà quota 36. Quello orchestrato dal ds Pasquini in sede di mercato resta un gruppo attrezzato seppur privo di una vera e propria stella, ma almeno sulla carta più completo rispetto alle annate recenti. La leadership diffusa a macchia d’olio tra gli otto giocatori over 30 del roster veneto è il fattore che più di altri potrà venire in aiuto nei momenti di difficoltà e all’interno di una stagione che potrebbe riservare alti e bassi dislocati nell’arco delle 30 gare.
I punti deboli del gruppo allenato da coach Alessandro Rossi
Doveroso partire dall’ultimo punto sopracitato relativo all’esperienza di questa nuova versione targata Nutribullet Treviso. Quello dell’età anagrafica è, infatti un elemento “croce e delizia” se pesato alla lunga, in virtù della mina vagante legata agli acciacchi fisici e ai conseguenti tempi di recupero, giocoforza, più lunghi rispetto a pariruolo meno stagionati. L’infortunio rimediato da Briante Weber nell’amichevole di pre-season contro Udine rappresenta, a riguardo, già una prima cartina tornasole dei possibili ostacoli che il roster di coach Rossi potrebbe trovare nel proprio percorso.
L’amalgama dei tanti nuovi innesti all’alba di un nuovo ciclo è un altro fattore decisivo per approcciare al meglio un campionato che non fa sconti a nessuno e che in particolare quest’anno si arricchisce di rivali importanti per la stessa Nutribullet nelle zone di mezzo della graduatoria. Il gruppo dovrà sopperire alle individualità e ai pochi punti sulle mani, così come l’intensità difensiva dovrà prevalere su una fisicità non così marcata, con quest’ultima che potrebbe risultare una tassa pesante da pagare nei meccanismi strutturali di Treviso.
Aspettative e pronostici legati alla stagione trevigiana
Senza troppi giri di parole l’obbiettivo minimo è quello di una salvezza tranquilla. Un traguardo non semplice e nelle ultime stagioni poco scontato, ma ampiamente alla portata di una Nutribullet che almeno sulla carta ha qualcosa in più di alcune delle dirette rivali per la permanenza nella massima serie. Qualora l’entusiasmo e il lavoro di coach Rossi dovessero riuscire a impattare in modo ottimale sulla chimica del nuovo corso, ecco che il futuro potrebbe riservare liete sorprese al pubblico del PalaVerde. La previsione reale è, dunque, quella di un piazzamento tra il decimo e il tredicesimo posto in classifica, mentre quella più ottimistica e, almeno oggi, lontana dalla realtà colloca Treviso nel novero delle compagini in lotta per l’ultimo posto playoff.