Gli Atp 500 offrono ingaggi extra ai top player, i manager vanno alla ricerca delle condizioni migliori e difficilmente uno stesso torneo ha il budget per assicurarsi entrambi. Ecco quanto incassano Jannik e Carlos


Marco Iaria

Giornalista

24 settembre – 17:11 – MILANO

Jannik Sinner e Carlos Alcaraz tornano a frequentare il circuito dopo essersi affrontati in finale agli Us Open. Hanno scelto destinazioni differenti: l’italiano a Pechino, lo spagnolo a Tokyo. Perché? C’entra la programmazione tecnica e logistica dei due atleti, ma c’entra anche qualcos’altro. Entrambe le tappe sono tornei 500. Se guardiamo agli ultimi anni, raramente i due giocatori hanno partecipato agli stessi eventi di categoria inferiore ai Masters 1000. Nel 2024 Sinner ha giocato a Rotterdam e Halle, Alcaraz a Buenos Aires (un 250), Rio de Janeiro e al Queen’s ritrovandosi assieme a Pechino. No, non può essere una coincidenza. Partiamo dal regolamento dell’Atp, che recita: “I tornei Atp 500 o 250 hanno la possibilità di offrire compensi per servizi professionali. Nessun proprietario, operatore, sponsor o agente di altri tornei dell’Atp Tour o dell’Atp Challenger Tour è autorizzato a offrire, dare o pagare denaro o qualsiasi altra cosa di valore, né il torneo deve permettere a qualsiasi altra persona o entità di offrire, dare o pagare denaro o qualsiasi altra cosa di valore a un giocatore, direttamente o indirettamente, per influenzare o assicurare la partecipazione del giocatore a un torneo, a parte i premi in denaro”. 

promotional fee—  

Visto che i Masters 1000 sono obbligatori, agli organizzatori dei tornei di categoria inferiore viene consentito di incentivare la partecipazione dei top player con le cosiddette “promotional fee”. Gettoni di presenza giustificati dal richiamo commerciale di determinati giocatori: più sarà prestigioso il tabellone di gioco, più incasserò da botteghino e sponsor. Ed eccoci a Sinner e Alcaraz. I loro manager, autonomamente, vanno a contrattare con i direttori dei tornei 500 le condizioni economiche migliori. E i direttori dei tornei 500, per questioni di budget, difficilmente possono permettersi entrambi (a meno che non si tratti di Doha). Anche perché Jannik e Carlos viaggiano su un altro pianeta rispetto alla concorrenza, pure dal punto di vista delle “promotional fee”. Nel 2023 l’Open di Vienna, in trattative con Alcaraz, dovette rinunciare alla sua partecipazione perché l’entourage dello spagnolo chiese un ingaggio di 750mila euro. Adesso l’asticella si è alzata. Sinner e Alcaraz viaggiano su compensi attorno a 1 milione di euro. È questa la cifra che chiedono per essere le star del tabellone di un torneo 500. Cifra, beninteso, che rappresenta un minimo garantito e a cui va aggiunto il premio Atp maturato in base al piazzamento nel torneo. Sinner ha annunciato che giocherà anche il 500 di Vienna, dove ha trionfato nel 2023. “La sua partecipazione costa molti soldi, la vedo come un investimento per il futuro”, ha detto il direttore Herwig Straka al quotidiano austriaco Der Standard. Il montepremi di Vienna sarà di 2,5 milioni ma l’impegno finanziario complessivo supererà i 4 milioni, con bilancio in pareggio. Un milioncino andrà a Jannik come ingaggio. 

bonus pool—  

Va detto pure che l’Atp ha introdotto da quest’anno delle modifiche regolamentari per favorire la partecipazione dei migliori ai tornei 500. I top 30 devono giocare nel 2025 almeno cinque eventi di questa categoria, uno in più del 2024. È stato inoltre incrementato l’Atp 500 Bonus Pool, cioè lo stanziamento di premi aggiuntivi per i tennisti che ottengono i migliori risultati nei tornei 500. Nella scorsa stagione Sinner, secondo in questa speciale graduatoria, guadagnò un extra 310mila dollari. Quest’anno il primo classificato percepirà 1 milione (contro i 615mila incassati da Fils nel 2024), il secondo 500mila e il terzo 250mila.