La Commissione europea ha annunciato un nuovo stanziamento di 50 milioni di euro per far fronte alla grave crisi umanitaria a Gaza e per rispondere alle crescenti esigenze nella Cisgiordania occupata. Con questo nuovo intervento, l’assistenza umanitaria di emergenza dell’UE nel 2025 raggiunge 220 milioni di euro complessivi tra Gaza, Cisgiordania e Gerusalemme Est, portando a oltre 550 milioni di euro il totale degli aiuti erogati dal 2023.
La situazione a Gaza è ormai catastrofica: è stata confermata la prima carestia nella storia della Striscia, mentre lo sfollamento di massa causato dall’offensiva militare in corso lascia le famiglie in cerca disperata di cibo, riparo, assistenza sanitaria e protezione. Anche in Cisgiordania, gli sfollamenti forzati, le restrizioni alla mobilità e la violenza dei coloni israeliani continuano a generare gravi emergenze umanitarie, in particolare per quanto riguarda protezione, alloggi e accesso ai servizi di base.
I fondi aggiuntivi dell’UE saranno destinati ai partner umanitari sul campo, per garantire assistenza salvavita sia a Gaza sia in Cisgiordania.
Dall’ottobre 2023, l’UE ha organizzato 77 voli umanitari Airbridge e spedito 5.037 tonnellate di forniture di soccorso, tra cui medicinali, materiale medico, ripari, acqua e servizi igienico-sanitari, oltre a materiali didattici. Dal 2024, il meccanismo di protezione civile dell’UE coordina anche 306 evacuazioni mediche in tutta Europa.
Secondo i dati più recenti, oltre 1,9 milioni di persone a Gaza—oltre il 90% della popolazione—sono state ripetutamente sfollate a causa dei bombardamenti israeliani, degli scontri terrestri e degli ordini di evacuazione forzata. Dal 22 agosto 2025, Gaza si trova ufficialmente in fase di carestia (IPC 5): più di mezzo milione di persone affronta condizioni catastrofiche, mentre un altro milione circa vive in situazione di emergenza o crisi.
In Cisgiordania, il peggioramento della crisi è aggravato dall’espansione degli insediamenti israeliani, dalle operazioni militari e dagli attacchi dei coloni, con oltre 2.300 episodi di violenza registrati. Dall’inizio del 2024 quasi 40.000 persone sono state sfollate.
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