La pellicola è ispirata al romanzo Vineland di Thomas Pynchon, ambientato nel 1984, ma il regista Paul Thomas Anderson ha spostato la storia ai giorni nostri. Racconta la vicenda di un ex militante del gruppo French 75, un insieme di combattenti pro-immigrati che piazza bombe al confine tra Messico e Usa. Nel cast anche Benicio del Toro e Sean Penn 

Domani, 25 settembre, arriva nelle sale Una battaglia dopo l’altra di Paul Thomas Anderson, il film Warner Bros che ha come protagonista Leonardo Di Caprio. Incentrato su gruppi suprematisti bianchi, milizie rivoluzionarie ed estremismo politico, racconta – in estrema sintesi – la contrapposizione tra rivoluzionari progressisti e conservatori MAGA negli Stati Uniti. Si tratta dell’opera più recente di Anderson, già conosciuto per Magnolia, Il petroliere e Licorice Pizza.

La trama

Il film è ispirato al romanzo Vineland di Thomas Pynchon, ambientato nel 1984. Anderson ha scelto però di trasportalo ai giorni nostri. La storia segue la vicenda di Bob Ferguson (DiCaprio): un ex militante di French 75, un gruppo di combattenti pro-immigrati che piazza bombe al confine tra Messico e Usa. Ormai troppo provato da una vita di abusi di tutti i tipi (marijuana soprattutto), l’uomo vive in clandestinità insieme alla figlia Willa (Chase Infiniti). La vita di entrambi cambia quando il colonnello dell’esercito suprematista bianco Steven J. Lockjaw (Sean Penn) – interessato a entrare nella setta ultra repubblicana i Pionieri del Natale – arresta la ragazza. A questo punto Bob si mobilita per ritrovarla: nella ricerca lo aiutano i suoi vecchi compagni di avventure politiche, come Deandra (Regina Hall), e Sergio (Benicio Del Toro). 

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Perché questo titolo

Il titolo Una Battaglia dopo l’Altra (One Battle After Another) è un riferimento a una frase pronunciata da Angela Davis, attivista e icona dei diritti civili, che parlava della necessità di lottare continuamente contro l’oppressione: “Non ci sarà mai una battaglia finale. È sempre una battaglia dopo l’altra”.  

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Di Caprio: “Il mio personaggio è un eroe imperfetto”

“Ho amato da subito l’idea di un uomo che all’inizio sembra destinato a essere l’eroe puro e duro”, dice DiCaprio del suo personaggio: “Da uno così ti aspetti che risorga usando gli strumenti del suo passato da rivoluzionario per diventare il salvatore definitivo. Il film, invece, prende tutta un’altra piega”, spiega. “Mi piace il ribaltamento delle aspettative: ci si immagina che faccia ricorso a straordinarie doti di spionaggio, mentre dopo 16 anni passati in clandestinità non riesce nemmeno a ricordare una password. È questo dettaglio a delineare una dinamica eroica profondamente imperfetta che ho trovato irresistibile”. DiCaprio non ha fatto cenno all’attualità, nonostante il film sembri a tratti quasi un documentario allucinato (e involontario) sulla militarizzazione del potere e sul controllo estremo e crudele dell’immigrazione. Preferisce indulgere sull’umanità del protagonista. Solo ora – a distanza di mesi dalle riprese, davanti al film intero – sostiene di aver capito “dove sta il suo eroismo più profondo: è il semplice atto di andare avanti, di non arrendersi”. 

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Cast: Leonardo Di Caprio, Benicio Del Toro, Sean Penn

Leonardo DiCaprio come detto è Bob Ferguson. Al suo fianco Benicio Del Toro, nei panni di Sensei Sergio, uno dei compagni di battaglia del protagonista. Sean Penn interpreta il rivale Steven J. Lockjaw. Regina Hall è un’altra militante, Deandra. L’esordiente Chase Infiniti interpreta la figlia di Bob, Willa. Nel film anche Wood Harris, l’emergente rapper Shayna McHayle, le cantanti Alana Haim e Teyana Tailor.

La locandina del film Una battaglia dopo l'altra

La locandina del film Una battaglia dopo l’altra – ©Webphoto

Vestaglia e barba lunga

Per interpretare al meglio questo ruolo, DiCaprio ha lasciato incolti capelli e barba, indossato scarpe comode e una vestaglia di flanella. “Mentirei se non riconoscessi che è stato estremamente liberatorio!”, ha commentato, ammettendo ovvie influenze come il Drugo di Jeff Bridges ne Il Grande Lebowski o Al Pacino in Quel pomeriggio di un giorno da cani, “per quel fanatismo, che ti costringe a tornare per proteggere chi ami”. 

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Spielberg: “Un film pazzesco”

Il regista Steven Spielberg ha definito il film “pazzesco”, dopo aver visto la proiezione alcuni giorni fa al DGA Theater di Hollywood. “C’è più azione nella prima ora che in qualsiasi altro film. Tutto incredibile, è un miscuglio di cose bizzarre e importanti, una commedia assurda e seria, perché riflette in larga misura ciò che accade oggi negli Stati Uniti”.

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