Le nuove regole in vigore dall’anno prossimo per il trasporto aereo delle batterie montate negli smartphone: cosa cambia per i consumatori
L’unboxing di un nuovo smartphone rappresenta spesso e volentieri un rituale importante, quasi «sacro» per gli appassionati di tecnologia, ed è diventato un filone a sé di video su YouTube. Apertura del cellophane, sollevamento della confezione, rimozione della pellicola protettiva del display, accensione dello smartphone ed ecco che si è immediatamente catapultati all’interno della nuova esperienza hardware e software di quel determinato modello fresco d’uscita.
Dal 2026, però, le cose potrebbero presto cambiare e diventare meno «romantiche» per i consumatori a causa di una nuova regolamentazione riguardante il livello di carica delle batterie al litio, tradizionalmente utilizzate fino ad oggi in gran parte dei modelli di smartphone in commercio.
A partire dall’anno prossimo la regolamentazione alla base del trasporto delle batterie al litio vedrà alcuni significativi cambiamenti, che andranno conseguentemente ad impattare sul livello di ricarica residua degli smartphone appena usciti dalla loro confezione. Livelli di ricarica elevati rappresentano infatti un rischio non da poco per il trasporto delle batterie su lunghe distanze per mezzo di aerei cargo, in grado di provocare potenzialmente esplosioni o incendi all’interno dell’aeromobile.
È così che l’Associazione per il Trasporto Aereo Internazionale – in acronimo, IATA – ha deciso che, a partire dal 1 gennaio 2026, anche le batterie installate all’interno degli smartphone dovranno seguire precisi standard per i loro livelli di ricarica, in modo tale da non correre pericoli in caso di trasporto aereo dei prodotti. Le compagnie produttrici di smartphone avranno quindi ancora qualche mese a disposizione per modificare le proprie catene produttive e logistiche, così da adattarsi alle nuove regole imposte da IATA.
Nello specifico, ogni batteria dovrà presentare un livello di ricarica non superiore al 30%. Si tratterebbe dunque di un discreto retrofront rispetto agli attuali livelli di ricarica degli smartphone nuovi, che si aggirano a cavallo tra il 40% e il 60% e consentono serenamente qualche ora di utilizzo anche alla prima apertura.
La nuova normativa nel dettaglio
Fino ad oggi tla regolamentazione riguardava esclusivamente le batterie non installate all’interno dei dispositivi – conosciute a livello internazionale con il codice identificativo UN 3480. Ma dal 1 gennaio del 2026 comprenderà anche le batterie installate all’interno di dispositivi, con codice identificativo UN 3481 e oltre i 2,7 Wh. Facendo un rapido calcolo e considerando un voltaggio medio nominale di 3,7 V (spesso superiore per la ricarica), sono così comprese tutte le batterie a partire dai 730 mAh di capacità in poi, tipicamente utilizzate dagli smartphone.
Anche le batterie in silicio-carbonio, che rappresentano una delle soluzioni più innovative utilizzate oggigiorno da gran parte delle compagnie produttrici cinesi come Huawei o Realme (qui alcune proposte de La Scelta Giusta sugli smartphone con la miglior autonomia del 2025), dovranno necessariamente adattarsi alle nuove regolamentazioni imposte da Iata. Pur sostituendo (almeno in parte, ad oggi) la grafite con il silicio come materiale anodico, anch’esse immagazzinano energia grazie al passaggio degli ioni di litio tra il catodo e l’anodo, rientrando a pieno titolo nel mare magnum delle «batterie al litio».
C’è un però: secondo quanto riportato dal nuovo regolamento 2025 / 2026, in caso di esigenze particolari, batterie con livelli di carica superiori al 30% potranno essere spedite con trasporto aereo previa autorizzazione dalla nazione d’origine e della nazione della compagnia aerea, in forma scritta e firmata da entrambe le parti coinvolte.
L’applicazione della nuova normativa Iata si tradurrà in maggiori livelli di sicurezza per la catena logistica, ma a pagarne un piccolo scotto saranno soprattutto i consumatori: al momento dell’acquisto si troveranno con smartphone pressoché scarichi, obbligando di fatto ad una ricarica iniziale completa prima del loro utilizzo.
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26 luglio 2025
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