Il Napoli è primo a punteggio pieno, il tecnico smorza l’entusiasmo. I numeri però raccontano un’altra verità

L’anno scorso il Napoli è stato in testa per 23 giornate su 38, ma Antonio Conte ha sempre parlato degli azzurri come “una squadra che deve dare fastidio”. Era un mantra che ripeteva in ogni dichiarazione pubblica, perfettamente in linea con la politica di gestione che vede nell’euforia il pericolo di deconcentrarsi. In questo avvio di stagione, dove il Napoli è a punteggio pieno dopo quattro giornate di campionato, la verità negabile è divenuta un’altra. Cioè non si può dire fin da ora che il mercato estivo della società sia stato “importante”. Conte l’ha detto al termine della vittoria sofferta contro il Pisa, insieme ad altri concetti (“Rispetto ad altre squadre non siamo rodati”) che non trovano riscontri obiettivi nella realtà. Il tecnico sottolinea la necessità del tempo per favorire l’adattamento dei nuovi acquisti. È vero che i suoi metodi di lavoro sono particolari, ma è altrettanto vero che i vari Beukema, Elmas, Milinkovic-Savic, Lucca, Marianucci e Hojlund hanno già una discreta esperienza con la Serie A, specialmente il macedone che ha già vestito in passato la maglia del Napoli. E questo dovrebbe assottigliare in modo sensibile le tempistiche di inserimento nei meccanismi dell’allenatore. Anche perché Beukema è arrivato il 20 luglio, Lucca il 18, Milinkovic-Savic il 26, Marianucci a giugno. Solo Elmas e Hojlund, tra i calciatori che già conoscono la Serie A, sono arrivati a stagione avviata. Per il resto De Bruyne, la cui classe non dovrebbe far temere un ostacolo insormontabile per dipingere calcio anche in Italia, è stato annunciato il 12 giugno. Lang ha firmato il 17 luglio, Gutierrez per ora non è valutabile perché infortunato. 

ASPETTATIVE Conte ha proseguito sostenendo che “il mercato è importante a livello numerico, spendere 150 milioni per nove giocatori facendo la media non vuol dire aver preso il campione da 50-60 milioni”. La premessa è che un tratto distintivo del Napoli è sempre stato quello di migliorare esponenzialmente il valore dei calciatori acquistati. Kim e Kvaratskhelia sono gli esempi più lampanti e recenti. Detto questo, è giusto pretendere che arrivino calciatori pronti e infatti il mercato è stato improntato su innesti che avessero un certo tipo di referenze e sono valsi grossi investimenti. Quelle di De Bruyne, arrivato svincolato, è inutile anche elencarle. Beukema è costato 30 milioni e ha toccato traguardi di rilievo col Bologna. Elmas non ha avuto un costo incisivo (un paio di milioni di prestito oneroso) e ha vinto uno scudetto in azzurro. Gutierrez un anno fa era tra i migliori terzini dell’intera Liga. Hojlund è stato pagato, tra prestito e obbligo, 50 milioni. Lang è stato acquistato per 25 milioni dal Psv, dove nella scorsa stagione ha disputato la Champions. Lucca, attaccante che nella Serie A 2023-2024 ha segnato 12 reti, è stato pagato 35 milioni tra prestito e obbligo. Milinkovic-Savic è arrivato per 15 milioni ed era già uno dei portieri più interessanti del campionato. Insomma, difficile far meglio di così. Nel suo discorso, a ogni modo, Conte ha detto anche un’altra cosa. “Bisogna accettare gli errori con pazienza. Lo scudetto sulla maglia pesa come un macigno per aspettative e responsabilità”. Evidentemente, vale proprio per tutti.