Luca Zingaretti (63 anni) è il commissario Salvo Montalbano nell’episodio stasera su Rai 1
UN UNO-DUE A DISTANZA RAVVICINATISSIMA. Torna a sole 24 ore di distanza Luca Zingaretti, con un nuova puntata in replica. Su Rai 1 alle 21,30 va in onda Una faccenda delicata (anche in contemporanea streaming su RaiPlay), prima puntata della decima stagione. Andò in onda per la prima volta nel 2016, sfiorando la cifra enorme di 11 milioni di spettatori. È tratto dai racconti Una faccenda delicata in Un mese con Montalbano e La povira Maria Castellino in Gli arancini di Montalbano. Entrambi pubblicati dalla casa editrice Sellerio.
Nel cast, insieme ai volti noti e amatissimi, c’è un’attrice oggi famosissima. Il film fu girato nel 2015 e all’epoca Miriam Dalmazio era ancora lontana dal successo di Costanza, la serie che per la prima volta l’ha vista protagonista (2025). Ma anche da Rocco Schiavone, Studio Battaglia, Anna, Leonardo, I Medici… in realtà, quel 2015 fu l’anno della svolta cinematografica per l’attrice: i fratelli Taviani la scelsero per il loro Meraviglioso Boccaccio.
In Una faccenda delicata, l’episodio di Il commissario Montalbano 10 stasera in tv, è Teresita Gaudenzio: la riconoscete?
Una prostituta, Maria Castellino (Ileana Riganò), viene trovata morta. La donna aveva 68 anni, era sposata: usava come “posto di lavoro” un piccolo appartamento di Vigata.
Mimì Augello (Cesare Bocci), dopo aver sentito vari testimoni tra cui la vicina di casa Teresita Gaudenzio (Miriam Dalmazio), è convinto che l’assassino sia uno dei clienti della donna, Mimmo Tavano (Giancarlo Barbara). Ma qualcuno uccide anche lui. Montalbano prende in mano il caso e scopre un anziano (Lollo Franco) malato di demenza senile parziale la minacciava. Indagando, scopre che i due avevano avuto un figlio, tanti anni prima. Il figlio, Marco Rampolla, è cresciuto col padre e la moglie di lui che non poteva avere figli.
L’anziano rivedeva nella donna la moglie defunta. Rampolla aveva scoperto l’identità della madre naturale e la cosa l’aveva scioccato. Saputa la notizia della morte, si era convinto che il colpevole fosse il padre. Così l’aveva “coperto”, mentendo. L’aveva fatto ricoverare e, corrompendo un infermiere, aveva falsificato la data del ricovero, anticipandola a prima del delitto. Quell’infermiere era Mimmo Tavano che aveva iniziato a ricattarlo, tanto da spingerlo ad ucciderlo.
Montalbano arriva alla verità. Non è stato l’anziano a uccidere la donna, ma il preside del liceo locale (Sebastiano Tringali). Anche lui era un suo vecchio cliente: innamoratosi di lei, ne gestiva le finanze. Lei gli doveva dei soldi e un litigio tra i due era finito in dramma…