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Manuela Pelati
Appuntamento giovedì 25 settembre con la presentazione del libro che ricostruisce la vicenda umana e professionale dello scienziato e docente universitario Tullio Terni vittima di discriminazioni razziali
Una storia poco conosciuta di persecuzione razziale. «Il professore ebreo perseguitato due volte. Tullio Terni e l’ipocrisia italiana» è il volume di Pierluigi Battista, edito da La Nave di Teseo, collana Le Onde, che ricostruisce la vicenda umana e professionale dello scienziato e docente universitario morto suicida nel 1946. Il libro, uscito il 19 settembre 2025, sarà presentato in un dialogo con l’autore di Lia Levi e Antonio Polito alla Casa delle Letterature giovedì 25 settembre alle 18,30.
Due volte perseguitato
Tullio Terni è stato «perseguitato due volte», perché prima per le leggi razziali del 1938, lo hanno costretto ad essere espulso dall’Università e a essere emarginato dalla vita accademica in quanto ebreo. Successivamente, dopo la Seconda Guerra Mondiale, Terni viene escluso dall’Accademia dei Lincei da una commissione che lo accusa di essere stato fascista, addirittura definito “vile”. La storia culmina con il suicidio di Terni la mattina del 25 aprile 1946, esattamente un anno dopo la Liberazione, nel momento in cui la sua vita era ormai segnata da due ferite, quella razziale e quella dell’ingiustizia postbellica.
Figura dimenticata
L’autore, Battista, esplora anche il contesto più ampio dell’ipocrisia italiana: come la memoria collettiva abbia cancellato o ignorato la figura di Terni, come le istituzioni democratiche e antifasciste si siano comportate nei suoi confronti, e come la vicenda parli delle colpe, dei silenzi e delle contraddizioni dell’Italia del dopoguerra. In un’intervista a Mosaico, Battista spiega che molte delle informazioni sono ricavate da studi accademici, da saggi e da fonti dirette come familiari (la nipote di Terni) e che sorprende come quasi nessuno, anche tra gli studiosi sensibili alla storia italiana, conoscesse bene questa vicenda.
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24 settembre 2025
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