di
Massimo Gaggi
David, figlio del fondatore di Oracle, vuole Warner Bros Discovery con la Cnn per fare il secondo gruppo di entertainment e news dopo Disney. Un deal da 33 miliardi. L’amicizia con Trump e le altre strategie
Mentre papà Larry – 82 anni e sei mogli, fondatore, presidente e tecnologo capo di Oracle, ora amministrata da Safra Katz – si gode i successi della sua azienda, in forte crescita soprattutto come fornitrice di infrastrutture per l’intelligenza artificiale (AI), e la notorietà planetaria venuta dall’aver brevemente scavalcatoa metà settembre Elon Musk come uomo più ricco del mondo, David Ellison procede nel suo percorso di crescita nel mondo dell’intrattenimento e dell’informazione. E ora, dopo aver fuso nella sua Skydance la Paramount, cerca di creare la seconda maggior concentrazione di studi cinematografici e reti televisive dopo Disney, col tentativo di acquisire anche il gigante Warner Bros Discovery.
I costi e i rischi
Un’operazione complicata, costosa (almeno 33 miliardi di dollari) e destinata a passare al setaccio dell’antitrust, ma di questi tempi la capacità di convincere la Casa Bianca conta più delle regole. E il vecchio Larry è grande amico di Donald Trump, mentre già per Paramount l’azienda di David Ellison ha ottenuto le autorizzazioni governative anche accettando di adeguarsi alle pressioni del presidente per cambiare (in senso meno progressista) l’orientamento dell’informazione di Cbs, posseduta da Paramount insieme a canali come Mtv e Showtime (mentre dentro Warner Discovery ci sono Cnn, Hbo e Tnt).
Ma, al di là di queste implicazioni politiche, il disegno di Ellison Jr. punta a una rivoluzione, con Hollywood e Silicon Valley, due mondi fin qui avversari, con le loro contrapposte lobby nel Congresso di Washington, che diventano alleati, con vaste aree di integrazione grazie all’AI. David, a differenza di quanto avvenuto per i Murdoch, non è il gestore di un sistema di imprese creato dal patriarca: Ellison Jr. ha sicuramente beneficiato del patrimonio del padre, ma, fin dall’inizio, ha seguito una strada diversa. Scavezzacollo, pilota di aerei a 13 anni, a 16 impegnato nel volo acrobatico ai comandi del suo Extra 300, un aereo tedesco progettato per resistere a manovre estreme, David punta sul cinema. Frequenta la scuola cinematografica della University of Southern California, ma poi molla senza laurearsi per creare la sua società di produzione. Il nome è già un programma: Skydance, una tecnica di volo acrobatico degli stuntmen del cielo.
La storia
Il primo film che finanzia, Flyboys, storia di un pilota della Prima guerra mondiale, è un flop. Ma Ellison Jr, tosto come il padre, non molla: nel 2010 arriva il successo con la coproduzione, insieme a Paramount, di True Grit (Il Grinta in italiano) dei fratelli Cohen (10 nomination per gli Oscar.) Poi la partecipazione alle serie di Star Trek, WWZ, e, soprattutto il sodalizio con Tom Cruise per il quale coproduce i film della serie Mission Impossible e Top Gun Maverick.
David stringe i rapporti con Paramount, che era stata inglobata nell’impero Viacom dal miliardario Sumner Redstone. Ma l’erede, sua figlia Shari, non ha grandi capacità gestionali, mentre cinema e reti tv perdono colpi in un mondo sempre più digitale. David capisce che Shari è pronta a una fusione che di fatto è una cessione e ritiene di poter ridare lustro a Paramount puntando soprattutto su film spettacolari e fughe nella fantasia (nuova serie di Star Trek, rilancio dei Transformers, altri Top Gun, guerre spaziali).
Intanto siamo entrati nell’era dell’intelligenza artificiale e David gode comunque del vantaggio competitivo del legame col padre e con Oracle. Da ragazzo ha appreso la tecnica di scrittura dei codici informatici in azienda e ha imparato molto da Steve Jobs, grande amico di Larry: non ha seguito sempre i suoi insegnamenti (il fondatore di Apple gli aveva sconsigliato il filone stuntman) ma da lui ha assorbito i canoni cinematografici digitali dei film Pixar. E ora pensa che i tempi siano maturi per trasformare vecchi studios di Los Angeles e reti televisive tradizionali in un impero tecnologico fondendo i muscoli creativi di Hollywood con la potenza tecnologica della Silicon Valley.
Come? Trasformando Skydance-Paramount in un gruppo ibrido tecnologico con l’AI utilizzata per ottimizzare i contenuti (acquisizione dei dati per capire in tempo reale le attese del pubblico), la distribuzione (streaming digitale spinto) e i costi: quell’automazione dei processi produttivi che Hollywood ha cercato di bloccare con scioperi che hanno paralizzato per mesi la capitale del cinema. In tutto questo, si profila anche un ritorno verso l’ovile paterno: la svolta AI della nuova Paramount (e di Warner Discovery se riuscirà l’acquisizione) avverrà soprattutto sul cloud di Oracle e coi suoi algoritmi.
Il padre nel capitale delle aziende
Dettaglio da non dimenticare: avendo conferito lui i fondi per gli investimenti del figlio, Larry Ellison è di fatto il padrone della maggioranza delle aziende di David. Che è, comunque, l’erede designato. Certo l’irrequieto Larry può anche essere imprevedibile, ma i due oggi sono legati anche dal rapporto sempre più solido con l’amministrazione Trump. Il presidente, che elogia spesso Oracle, ha dato all’amico Larry un ruolo importate anche nell’affare TikTok. E alla fine ha anche approvato la fusione Skydance-Paramount.
Ma David, che aveva concluso l’accordo da 8 miliardi di dollari con Shari Redstone nel luglio 2024, ha atteso quasi un anno per il nulla osta. Paramount ha dovuto patteggiare con la Casa Bianca una causa intentata con la Cbs che avrebbe sicuramente vinto in sede giudiziaria, riconoscendo a Trump un indennizzo di 16 milioni di dollari. E ha ottenuto il via libera alla fusione da Brendan Carr, il capo della Fcc nominato da Trump, un’authority che dovrebbe essere indipendente ma che il nuovo capo sta trasformando nella cinghia di trasmissione dei voleri del presidente, solo dopo essersi impegnato a modificare la linea editoriale della Cbs. Ha nominato come ombudsman (garante, difensore civico) della sua informazione Ken Weinstein, un supporter di Trump, ex ceo dell’Hudson Institute, un think tank conservatore. E si profila la possibilità di integrare in Cbs, The Free Press, l’organizzazione giornalistica creata da Bari Weiss, dopo la sua traumatica uscita dal New York Times per la sua opposizione alla cultura woke, secondo lei dominante nel giornale. Brividi alla Cbs. E anche alla Cnn, se David Ellison riuscirà a scalare Warner Discovery, un gruppo che ha dimensioni doppie del suo: ci vorranno 33 miliardi di dollari. Un’enormità per Paramount, ma impresa fattibile con Larry alle spalle.
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24 settembre 2025 ( modifica il 24 settembre 2025 | 14:57)
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