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Lodi
Mercoledì 24 Settembre 2025
FOTOGRAFIA Il fotoreporter lodigiano ha realizzato un progetto dedicato a Piacenza, in mostra all’Archivio di Stato
Ogni città ha un ritmo segreto, un battito che non si coglie al primo sguardo. Piacenza custodisce il suo cuore dietro facciate e cortili, tra i chiaroscuri delle piazze e i muri che portano segni del tempo. È qui che ha posato lo sguardo Paolo Ribolini, noto fotografo lodigiano e da anni “occhio” del «Cittadino», che dopo L’abito della città dedicato a Lodi ha scelto di dedicare un lungo, prezioso e pregevole lavoro al capoluogo emiliano.
Cinquanta scatti compongono il percorso espositivo di Immagini di una città: Piacenza, in scena da sabato (inaugurazione ore 11) all’Archivio di Stato in piazza Cittadella fino al 14 novembre. Le fotografie compongono un itinerario che non indulge alla cartolina, ma cerca l’attimo in cui i luoghi si offrono nudi, senza mediazioni, nella loro essenza più vera.
«Dopo l’esperienza de L’abito della città di Lodi volevo confrontarmi con una realtà un po’ più grande, restando però nell’ambito della dimensione provinciale – racconta il fotografo –. Il tema che mi interessa è documentare la città come esperienza umana, come luogo di vita dell’essere umano. Mi incuriosiscono le forme che l’uomo ha dato all’abitare. Piacenza è ricca di monumenti e di storia: il centro storico è fantastico, mentre la periferia è complessa, nata dopo la Seconda guerra mondiale. Il lavoro è integrazione tra la città storica e quella del Novecento. Ci sono i vari volti della città, anche le campagne. Le persone non compaiono, se non in qualche caso, ma sembrano impegnate in un altrove. Il progetto è durato da giugno 2019 a luglio 2025, sei anni di lavoro».
Lo sguardo di Ribolini è discreto e intenso: restituisce dignità a un’insegna scolorita, a una crepa, a un riflesso sul selciato. Ogni immagine ha la misura di una poesia civile, in cui l’equilibrio tra pieni e vuoti sembra scritto nel respiro stesso della città. Le architetture monumentali convivono con i dettagli minuti, i vicoli anonimi dialogano con le piazze storiche.
La presenza umana è spesso solo evocata: una finestra socchiusa, un vaso di fiori, una bicicletta appoggiata a un palo. È come se la vita fosse appena uscita, lasciando traccia della sua esistenza. Immagini di una città è più di un progetto fotografico: è un atto di ascolto e di amore civile. L’esposizione, accompagnata da un catalogo con 200 immagini, è organizzata in collaborazione con Archivio di Stato di Piacenza, Regione Emilia-Romagna, Comune e Provincia di Piacenza, Touring Club Italiano Emilia Nord, Italia Nostra sezione piacentina e Pro Loco.
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