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Un sospiro di sollievo, l’Argentina evita un’ennesima crisi finanziaria. Il presidente Javier Milei, senza motosega ma con il cappello in mano, ottiene un aiuto dal Tesoro americano. Il Segretario al Tesoro Scott Bessent lancia un salvagente da 20miliardi di dollari alla Casa Rosada e soprattutto alla Banca centrale argentina che potrà soccorrere la crisi valutaria in corso. Bessent ha scelto di parafrasare gli annunci effettuati martedì da Trump. Su X scrive : «Gli Stati Uniti sono pronti a riacquistare parte del debito argentino denominato in dollari, e lo faranno se le condizioni lo richiederanno». «Come ha affermato il presidente Trump, siamo pronti a fare tutto il necessario per sostenere l’Argentina e il popolo argentino», ha affermato Bessent.

L’ottimismo di Bessent

«L’Argentina dispone degli strumenti necessari per sconfiggere gli speculatori, compresi coloro che cercano di destabilizzare i mercati per obiettivi politici. Sono stato anche in contatto con numerose aziende statunitensi che intendono effettuare ingenti investimenti diretti esteri in diversi settori dell’Argentina, in caso di esito positivo delle elezioni», afferma Bessent.

«L’amministrazione Trump è risoluta nel sostenere gli alleati degli Stati Uniti e il presidente Trump ha dato» a Milei «un raro sostegno per un leader straniero, dimostrando la sua fiducia nei piani economici del suo governo e nell’importanza strategica geopolitica delle relazioni tra gli Stati Uniti e l’Argentina», aggiunge il segretario del Tesoro, concludendo: «Seguirò da vicino gli sviluppi. Il Tesoro rimane pienamente pronto a fare ciò che è necessario».

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Sul fronte argentino il Ministro dell’Economia argentino Luis Caputo si è limitato ad affermare che i team americano e argentino «stanno lavorando insieme». E poi ancora: «Non so se il Segretario (del Tesoro Scott Bessent) farà un annuncio o meno. Mi atterrò al programma. Non annunceremo nulla finché non sarà definitivo per noi”, ha sottolineato, assicurando che gli Stati Uniti «non hanno chiesto nulla in cambio» per il loro sostegno. Negli ultimi tre mesi, la valuta argentina ha perso oltre il 17% del suo valore rispetto al dollaro. Negli ultimi giorni, nonostante le promesse di sostegno americano, il peso ha recuperato quasi il 7%.

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La crisi argentina, nelle ultime settimane, si è inasprita. Le tensioni sociali sono accomunate da quelle valutarie: il peso argentino in caduta libera, con investitori in fuga da azioni e bond argentini, da quando, all’inizio di settembre, l’opposizione peronista ha inflitto una sconfitta due cifre il partito di Milei, La Libertad Avanza, nelle elezioni provinciali a Buenos Aires. Lo scandalo di corruzione che ha coinvolto Karina Milei, sorella e principale consigliere del presidente ed i tre voti parlamentari con cui sono stati superati i veti posti da Milei a misure per ristabilire fondi da lui tagliati per Sanità e Istruzione, hanno generato un clima di sfiducia diffusa.