Roberta Li Calzi invita gli organizzatori a escludere la Premier Tech dalla gara in programma il 4 ottobre, che replicano: “La decisione spetta all’Uci”
L’assessora allo sport del Comune di Bologna Roberta Li Calzi ha preso posizione contro la presenza del team di Israele al Giro dell’Emilia, in programma il 4 ottobre. “Siamo contrari alla partecipazione di una squadra israeliana al Giro dell’Emilia in un momento come questo, dove il governo di Israele si sta macchiando di gravi crimini contro la popolazione civile nella Striscia di Gaza. Non è una posizione contro gli atleti, ma non possiamo accettare che una squadra legata a quello stesso governo possa prendere parte ad una manifestazione sportiva, che per sua natura rappresenta valori diametralmente opposti. Chiediamo agli organizzatori del Giro dell’Emilia di escludere dalla manifestazione il team israeliano Premier Tech”. Minacce di bloccare la gara sono arrivate anche dai centri sociali.
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Prontamente è arrivata la replica di Adriano Amici, patron del Giro dell’Emilia: “Non sono io che devo escludere il team israeliano ma deve essere l’Uci che quando vede determinate cose comunica che è meglio che quella squadra non gareggi. Noi facciamo gli inviti alle squadre migliori del mondo. La mia posizione diventa difficile perché ho l’obbligo di invitare fondamentalmente le squadre e i corridori migliori. E il nome del team non c’entra niente. Noi l’abbiamo sempre avuto e non ci sono mai stati problemi. Ognuno di noi è un politico se lo vuole essere ma a livello sportivo perché ai campionati del mondo di ciclismo c’è Israele, perché l’Italia del calcio ha disputato un match di qualificazione contro Israele? Timori di manifestazioni pro-Pal come alla Vuelta? Bisogna essere nella testa di chi vuole creare qualcosa di incredibile. Queste cose ci amareggiano. Parlerò adesso con i loro ds che prenderanno in considerazione il fatto che non sono graditi dalle istituzioni ma io non posso farci nulla a livello sportivo. Dico solo che cavalcare un cavallo a livello sportivo non mi sembra bello, ognuno la politica la gestisce come crede meglio, non credo che sia un buon suggerimento mettere dell’alcol sul fuoco. Sono cose che ti capitano sulle spalle improvvisamente. Questo team è stato iscritto ed è iscritto a tutte le competizioni, dal Tour al Giro, dalla Milano-Sanremo alle Tre Valli Varesine. Sta partecipando a tutte le corse. L’ente organizzatore cerca di avere i corridori migliori del mondo, E poi il team israeliano ha corridori stranieri, nessuno è israeliano. Chi fa le corse sono i corridori. Qui la politica centra poco. E’ chiaro che sono d’accordo con chi sostiene che non è giusto fare questa guerra. Chi non lo è?”.