So bene che ci sono cose più importanti, ma ne succedono anche tante altre e il Times, dicesi il Times, ha appena rivelato un retroscena sul famigerato concerto dei Coldplay, quello in cui Andy Byron e Kristin Cabot vennero pizzicati da una telecamera in atteggiamenti teneri. Lui era il ceo di un’azienda di Boston e lei la responsabile delle Risorse Umane, che è il nome con cui tra qualche anno i robot definiranno noi. Vennero licenziati entrambi, ma i moralisti, che in America riempiono gli stadi persino più dei Coldplay, solidarizzarono con i coniugi traditi. Del marito di Kristin Cabot si disse che quella sera si trovava in Giappone per lavoro. Invece il Times ha scoperto che era al concerto anche lui: con un’altra donna, forse giapponese. Se la kiss-cam dei Coldplay (a questo punto ridenominati Hotplay) avesse immortalato il tradimento del marito anziché quello della moglie, lei oggi avrebbe ancora il posto.

Le fonti interpellate dal giornale inglese precisano che la coppia era già in fase di separazione ed è un modo molto british per prendere le distanze da tutti. Da chi ha messo sul rogo i fedifraghi, ma anche da chi, al contrario, pensa che l’alta fedeltà sia un concetto applicabile più agli apparecchi musicali che ai matrimoni, compresi quelli ancora in piedi. In ogni caso lo scoop del Times è la conferma autorevole di una sensazione assai diffusa. Che era più facile promettere di amarsi e rispettarsi «per tutta la vita» quando tutta la vita durava in media trent’anni.



















































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25 settembre 2025