Come scrive stamani La Repubblica Firenze, la Toscana ha per il momento attivato una settantina di Case di Comunità, i nuovi presidi sanitari del territorio legati ai finanziamenti Pnrr che dovrebbero essere pronte e funzionanti entro la metà del 2026. Un risultato che proietta la regione fra le migliori in Italia, rapportando il numero di presidi alla popolazione.
Tuttavia, nota il quotidiano, sono due i problemi. Il primo è che la regione è ancora lontana dalla cifra ambiziosa di centocinquantasette comunicata al Ministero della Salute. L’altro attiene invece alla presenza effettiva all’interno delle Case di Comunità sia di un medico che di un infermiere: in questo caso sono sette, dato che comunque pone la Toscana fra le realtà più virtuose.
Se da una parte il governatore uscente Eugenio Giani, candidato per un secondo mandato, ha dimostrato di puntare con decisione sul modello delle Case e degli Ospedali di Comunità per rafforzare ancora la sanità regionale, dall’altra sono ancora da definire con i professionisti sanitari le modalità con le quali il servizio sarà erogato e organizzato. Solo allora il nuovo modello si assistenza sanitaria territoriale potrà partire a pieno regime.
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