Da ragazzo bullizzato negli spogliatoi a vicecampione regionale in carica, pronto a debuttare tra i professionisti tra pochi mesi. È la parabola di Manuel Cucci, 22 anni, una delle punte di diamante della Reggiana Boxe Olmedo nella categoria 60 kg, con 43 match all’attivo (26 vittorie, 11 sconfitte e 6 pareggi).

La sua è una storia di riscatto: “Io ero piccolino per la mia età e arrivato alle superiori ho vissuto due anni durissimi, venivo deriso e picchiato, non potevo nemmeno entrare nello spogliatoio perché rischiavo di prendere delle botte dai compagni. Grazie alla boxe ho imparato a darmi forza, a credere in me stesso”, racconta Manuel.

Prima di salire sul ring ha giocato a calcio per oltre dieci anni, ma è stato il pugilato a cambiargli la vita. In tre anni è diventato un agonista solido, con un allenamento da professionista già nel metodo: undici sedute a settimana tra preparazione atletica, sparring e resistenza. Una dedizione che gli ha imposto scelte radicali: niente alcol, niente fumo, discoteche ridotte al minimo.

“Per me la boxe significa sacrificio e costanza, anche nell’alimentazione. Ho imparato a prendermi cura di me e ho trovato una seconda famiglia in palestra”.

Oggi Cucci lavora part-time in un istituto di vigilanza, un impegno che gli consente di mantenere la propria indipendenza economica senza rinunciare a due allenamenti quotidiani. Sostenuto dai genitori e dalla fidanzata Sara, ha già raccolto soddisfazioni importanti a livello regionale e ha maturato esperienza in decine di match.

Ora il traguardo è vicino: manca solo l’ultima visita medica per l’atteso passaggio al professionismo.

“La boxe è l’antidoto migliore al bullismo. Ti obbliga a credere in te stesso e a fidarti dei compagni. Per me è stato così: ho trasformato le ferite in forza e oggi posso guardare avanti con fiducia”.

La Olmedo Boxing Arena sarà il punto di partenza di questa nuova avventura: da qui Manuel Cucci si prepara a scrivere il suo futuro da professionista, con i colori della Reggiana Boxe Olmedo sul petto.