Vive a Marsala, ma guarda le stelle da molto vicino. Si chiama Karin Brunnemann, è nata in Germania, ma dopo aver vissuto in 9 Paesi, lavorato in 27 e viaggiato in più di 50 in tutto il mondo, ha deciso di fermarsi proprio qui, in Sicilia. A Marsala ha trovato casa. Ma il suo lavoro la porta molto più lontano: fino su Marte. O quasi.
Karin è infatti un’astronauta analogica, una figura professionale ancora poco conosciuta in Italia ma fondamentale nel mondo dell’esplorazione spaziale. Partecipando a missioni simulate, Karin vive e lavora in habitat terrestri che riproducono le condizioni estreme della Luna o del pianeta rosso, con comunicazioni in ritardo, ambienti isolati e supporto da un centro di controllo missione, proprio come accadrebbe nello spazio.
Il suo compito? Sperimentare, testare, esplorare.
Durante queste missioni, gli astronauti analogici conducono ricerche scientifiche in astrobiologia, psicologia, telemedicina, ingegneria, robotica e scienze dei materiali. Effettuano attività extra-veicolari in tute spaziali simulate, raccolgono campioni geologici e sperimentano tecniche di utilizzo delle risorse in loco, per rendere possibile la sopravvivenza umana su altri pianeti.
«Veniamo monitorati costantemente – racconta Karin – per raccogliere dati medici, psicologici e sulle dinamiche di squadra. Questo serve a identificare in anticipo i problemi che potrebbero sorgere in vere missioni spaziali». Ma non si tratta solo di fantascienza. Il lavoro di questi team serve anche a sviluppare tecnologie da applicare sulla Terra, come il riciclo dell’acqua, la coltivazione di piante in ambienti desertici o nuove tecniche mediche.
Due le missioni già completate da Karin: la prima in Brasile, all’Habitat Marte, dove ha ricoperto il ruolo di comandante; la seconda in Polonia, nel centro LunAres, come responsabile esecutivo in collaborazione con l’Agenzia Spaziale Europea (ESA).
E a Marsala? Quando non è “su Marte”, Karin lavora come project manager per SiliconSicily®, insegna gestione del progetto, leadership e competenze interculturali e… fa anche la sommelier all’Enoteca Fortunata.
«Sono orgogliosa di essere la prima astronauta analogica a Marsala – racconta – e forse la prima donna in tutta la Sicilia. Spero di ispirare persone di ogni età ad appassionarsi allo spazio, alla tecnologia e alla scienza».
Per lei l’esplorazione è una vocazione: «Me l’ha trasmessa mio nonno. Ora sogno di trasmetterla a tanti ragazzi e ragazze siciliane. Lo spazio è per tutti. E anche da Marsala si può arrivare molto lontano».