Un appartamento ad Atene scelto da una designer per essere più vicina alle sue ispirazioni.

Si dice spesso che non bisogna mai portarsi il lavoro a casa. Ma le due cose si intrecciano per Valerie Name Bolaño, una designer d’interni nata a Caracas, in Venezuela, che crea spazi, mobili e oggetti che affondano le loro radici in tecniche antiche. Nel suo appartamento ad Atene, Bolaño è più vicina ai materiali di partenza e se questo fa sì che il lavoro sia al centro dell’attenzione, fa solo parte del suo processo creativo.

“Le mie idee migliori nascono in quel luogo”, dice Bolaño. “Quelle più vere”. Si riferisce all’isolamento che ha cercato dopo quasi dieci anni a New York. La pandemia ha stimolato il suo cambiamento di pensiero, ma Atene ha sempre avuto senso per Bolaño: le tecniche greco-romane sono al centro dello Studio Valerie Name, dove le lampade fanno rivivere antichi processi di soffiatura del vetro e gli sgabelli in noce riecheggiano monumenti storici.

Anche all’ingresso, la luce ha attirato Bolaño nell’appartamento fin da subito. “C’è un vetro color ambra che proietta la luce in modo meraviglioso”, dice Bolaño della porta d’ingresso. “Tutte le superfici creano un gioco di luci e ombre molto armonioso”. All’interno, su una credenza in noce incassata, ha collocato una ceramica greca dipinta a mano dei primi del Novecento che presenta delle onde sulla superficie, mentre un fermaporta risale a tempi più remoti: una piastrella a encausto con un motivo floreale della fine del XIX secolo.

La zona giorno è incentrata su un tavolino basso che Bolaño ha ideato con il suo ex compagno: due pezzi di pietra trovati formano la base e la superficie, richiamando l’ambiente greco. “Se cammini sull’Acropoli e vedi tutte queste pietre, tutto influenza il tuo modo di pensare”, dice Bolaño. “È come un’estensione del mondo esterno”. Abbinato al set di cuscini su sedie danesi vintage, uno sgabello Naos personalizzato dello Studio Valerie Name presenta un bottone in ceramica che reca l’impronta di una vicina rovina.

Un camino asimmetrico testimonia la personalizzazione dell’appartamento. Il design giocoso è piaciuto a Bolaño, che definisce l’estetica complessiva “ordine con un po’ di stranezza”. Nicchie di forme diverse sono dipinte con intonaco di calce bianco e contrastano con un tavolo cromato di Eileen Gray.

Sebbene Bolaño si divida tra Parigi e New York, Atene è un luogo quasi spirituale nella sua vita. “Quel contrasto mi ha fatto sentire come una boccata d’aria fresca: mi ha aperto gli occhi su quanto sia importante allontanarsi, acquisire una prospettiva e lasciare spazio ai piaceri semplici”. E per il suo lavoro, è stato un luogo in cui scavare più a fondo nella storia, nella cultura, nei musei e conoscere meglio gli artigiani.

L’appartamento ad Atene di Bolaño, 199 metri quadrati, si trova sulle pendici ricoperte di pini della collina di Licabetto, il punto più alto del centro della città. “È davvero magico”, dice Bolaño. Secondo la mitologia greca, la collina calcarea fu formata da Atena, che lasciò cadere un enorme masso che stava trasportando dopo aver ricevuto cattive notizie da un corvo. A soli 10 minuti a piedi dal centro della città, l’altura offre qualcosa di simile a un rifugio; Bolaño si sente lontana dalle strade rumorose, circondata invece dal ronzio delle cicale e dal cinguettio degli uccelli.