I team dell’UNICEF stanno lavorando 24 ore su 24 nel Kasai, insieme al Ministero della Salute, ad altre agenzie delle Nazioni Unite e ai partner locali. Poco più di 20.000 dosi del vaccino Ervebo sono già arrivate nella zona del Kasai, mentre si intensifica la campagna di vaccinazione degli operatori sanitari in prima linea e delle persone più a rischio. L’UNICEF sta garantendo l’integrità della catena del freddo del vaccino durante il trasporto per assicurare che ogni dose rimanga efficace.

Oltre ai vaccini, l’UNICEF sostiene l’assistenza ai pazienti affetti da Ebola, rafforza le misure igieniche nelle scuole, negli ospedali e negli spazi a misura di bambino e garantisce che le famiglie ricevano informazioni salvavita su come proteggersi dalla malattia. Squadre specializzate stanno anche fornendo sostegno psicosociale e servizi di protezione dell’infanzia ai bambini colpiti dalla malattia.

Si tratta della sedicesima epidemia di Ebola nella Repubblica Democratica del Congo da quando il virus è stato scoperto per la prima volta nel 1976. L’ultima epidemia nella zona del Kasai risale al 2008-2009. Si tratta di una delle regioni più fragili del Paese e, con un sistema sanitario debole, un accesso limitato all’acqua potabile, la carenza di medicinali e condizioni igienico-sanitarie precarie, le famiglie che vivono qui sono già estremamente vulnerabili.

“Epidemie come questa ci ricordano anche quanto sia importante la preparazione a livello globale, oltre alla risposta immediata”, ha aggiunto Agbor. “La solidarietà globale e gli investimenti in servizi pubblici e sistemi di emergenza solidi contribuiranno a proteggere i bambini non solo oggi, ma anche dalla prossima crisi”.