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La polizia danese ha ricevuto segnalazioni dell’avvistamento di droni nei pressi dell’aeroporto di Billund, nel centro della Danimarca. Lo spazio aereo è stato chiuso per un’ora. Altri droni sono stati segnalati attorno alle 22 di ieri negli scali di Esbjerg, Soenderborg e Skrydstrup, dopo che un avvistamento aveva portato alle chiusura dell’aeroporto di Aalborg. «Non è stato possibile abbattere i droni né individuare gli operatori», ha detto la polizia. Il traffico aereo ora è regolare. Il ministro della Difesa Troels Lund Poulsen ha affermato che dietro l’incidente c’è un attore professionista. Un attacco «sistematico» descritto come «ibrido». Precisa che «non ci sono prove» che ci sia dietro la Russia. Le forze di difesa ucraine intanto hanno intanto annunciato di aver abbattuto un caccia russo Su-34 nel settore di Zaporizhzhia

Russi: «Nessun coinvolgimento negli incidenti in Danimarca»

«La parte russa respinge categoricamente le assurde speculazioni sul suo coinvolgimento negli incidenti». Lo afferma l’ambasciata russa in Danimarca riferendosi alla chiusura dell’aeroporto danese di Aalborg dopo la denuncia del rilevamento di droni nel suo spazio aereo e in quello di altri quatto aeroporti danesi. Lo riporta la Tass.

Germania: «Non siamo in guerra, ma neanche completamente in pace»

In seguito alla comparsa di droni su diversi aeroporti in Danimarca, il ministro della Difesa tedesco Boris Pistorius ha parlato di una nuova realtà «con cui ci stiamo confrontando». I sorvoli con i droni non lo sorprendono, ha dichiarato Pistorius a margine della conferenza dei primi ministri dei Laender della Germania Est al Castello di Ettersburg, vicino a Weimar. «Non siamo in guerra, ma non siamo nemmeno più completamente in pace. Siamo attaccati, in modo ibrido, con campagne di disinformazione e, naturalmente, attraverso intrusioni di droni», ha commentato il ministro.

Zelensky: «Il mio obiettivo è la pace. Pronto a dimettermi se la guerra finisce»

«Il mio obiettivo è la pace. Pronto a dimettermi se la guerra finisce». Si è espresso in questi terminiVolodymyr Zelensky. Nello specifico, il presidente ucraino, che si trovava a New York per partecipare all’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, ha spiegato di volere che le elezioni si tengano una volta in vigore un cessate-il-fuoco «della durata di diversi mesi». A New York, ha dichiarato di aver detto a Donald Trump, durante il loro incontro di martedì, che in caso di tregua «potremmo usare quel tempo e potrei inviare questo segnale al Parlamento». Le elezioni sono state rinviate a tempo indeterminato dall’inizio della guerra, per la quale il presidente degli Stati Uniti lo ha ripetutamente criticato. In realtà, la Costituzione ucraina impedisce lo svolgimento delle elezioni mentre è in vigore la legge marziale, come è dal 2022. La situazione della sicurezza, ha inoltre osservato Zelensky, pone un’ulteriore sfida, visto che sarebbe difficile organizzare queste elezioni nei territori controllati dalla Russia, che attualmente occupa circa il 20 per cento dell’Ucraina.