La Corea del Nord potrebbe possedere fino a 2.000 kg di uranio altamente arricchito, anche grazie agli sforzi decisi per espandere in maniera “drastica” le proprie capacità nucleari nel corso degli ultimi anni. E’ questa la valutazione arrivata dal ministro sudcoreano dell’Unificazione Chung Dong-young, diffusa pubblicamente durante una conferenza stampa, basata sui dati pubblici forniti da una serie di esperti. “È urgente uno stop. Anche in questo preciso momento, le centrifughe per l’uranio in quattro aree del Nord sono in funzione per accumulare materiale nucleare”, ha sottolineato ancora Chung. In quest’ottica, è emerso, la ripresa dei colloqui Nord-Usa sarebbe una “svolta” rispetto allo stallo per denuclearizzare il Paese eremita.
La produzione di testate nucleari
Tra l’altro proprio Pyongyang è da tempo indicata come in possesso di una quantità “significativa” di uranio altamente arricchito, utile per produrre diverse testate nucleari. Tuttavia, il ministero sudcoreano ha formulato una cifra molto ben definita: “Le agenzie di intelligence stimano che le scorte di uranio altamente arricchito della Corea del Nord, puro oltre il 90%, raggiungano i 2.000 kg”, ha confermato Chung, secondo cui “solo cinque o sei kg di plutonio sono sufficienti per costruire una singola bomba nucleare”, ha proseguito I 2.000 kg di uranio altamente arricchito, che potrebbero essere riservati del tutto alla produzione di plutonio, sarebbero “sufficienti per realizzare un numero enorme di testate atomiche”, ha commentato ancora il ministro, il cui dicastero gestisce i legami con il Nord.
Una “questione urgente”
Chung ha quindi fatto presente che “fermare lo sviluppo nucleare del Nord è una questione urgente”, ma ha ribadito che le sanzioni non saranno efficaci e che l’unica soluzione possibile consiste in un vertice tra Pyongyang e Washington. Il leader nordcoreano Kim Jong-un, in tutto ciò, ha dichiarato in questi giorni di essere disponibile ai colloqui con gli Usa, a patto che non sia messo in discussione il proprio arsenale nucleare. Pyongyang, che ha condotto il suo primo test nucleare nel 2006 e deve sottostare ad una serie di sanzioni Onu per i suoi programmi di armi vietate, non ha mai diffuso pubblicamente i dettagli del proprio impianto di arricchimento dell’uranio fino allo scorso settembre.
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