I propositi di rivoluzione estiva di Cristian Chivu sono andati a sbattere contro il mercato dell’Inter. Un mercato senza scossoni

I propositi di rivoluzione estiva di Cristian Chivu sono andati a sbattere contro il mercato dell’Inter. Un mercato che non ha portato gli interpreti giusti e che ha costretto l’allenatore a tornare indietro, con relativo ritorno al 3-5-2 di Inzaghiana memoria. Con la stessa identica formazione di Inzaghi, fatta eccezione per Akanji e, parzialmente, Sucic. La Gazzetta dello Sport, con un paragone marittimo, spiega la retromarcia dell’allenatore.

“Cristian Chivu si è svestito degli abiti sgualciti da ribelle e si è immerso mani e piedi nelle vecchie acque, quelle che hanno bagnato il passato recente dei nerazzurri: sembrano tornate placide, almeno a vedere le due ultime vittorie che hanno permesso di superare le prime mareggiate dell’anno.

L’Inter ha ripreso una navigazione serena, anche se le vele non sono ancora così salde come sperato: servirà altro tempo, nuove verifiche in mare aperto. In fondo, però, quello dell’allenatore romeno è stato un semplice bagno di realtà, tranquillizzante e, forse, poco romantico.

Chivu ha spento ormai del tutto i bollori iniziali, ha allontanato quella prima idea ambiziosa di una squadra diversa nello spirito e nel modulo. L’utopia si è persa chissà dove tra le onde, anche perché la scialuppa del mercato non è venuta in soccorso: impossibile partire davvero senza nuovi marinai specializzati.

Più utile, semmai, affidarsi ai vecchi lupi di mare di Simone Inzaghi abituati a battere le stesse rotte. Con tutti i rischi del caso, come insegna la burrasca alla fine della scorsa stagione. Chivu, uomo di mondo, lo ha capito subito e si è adeguato saggiamente”