Un nuovo ceppo di Covid-19 sta attirando l’attenzione in Europa e in Asia: si chiama “Stratus” e, tra le sue particolarità, potrebbe causare un sintomo mai osservato prima.
L’Organizzazione Mondiale della Sanità lo tiene sotto stretta osservazione, mentre esperti e autorità sanitarie valutano l’impatto reale di questa variante e l’efficacia dei vaccini. Francia e Regno Unito stanno già registrando un aumento dei casi: cosa sappiamo davvero della diffusione e dei rischi legati a Stratus?
La variante “Stratus”
In Uk sta circolando un nuovo ceppo di Covid, chiamato “Stratus”, che presenta due nuove varianti – XFG e XFG.3: la particolarità di questa forma risiederebbe in un sintomo unico e mai visto prima: la voce rauca e la perdita della voce
Oltre a questi, permangono i classici sintomi del Coronavirus, come riportato dall’Osservatorio Malattie Rare:
- mal di gola;
- tosse secca;
- febbre lieve;
- dolori muscolari;
- stanchezza.
L’OMS ha classificato questa variante come “sotto monitoraggio” con rischio basso per la salute pubblica, ma nonostante mostri una crescita più rapida rispetto ad altre varianti, come la Nimbus NB.1.8.1, al momento non ci sono prove che causi forme più gravi di malattia o un aumento dei decessi.
Gli esperti, dunque, non sembrano preoccupati, anzi: come afferma il Dr. Alex Allen, epidemiologo consulente dell’Agenzia per la sicurezza sanitaria del Regno Unito (UKHSA), è assolutamente normale che i virus mutino e cambino nel tempo.
L’OMS, però, avverte che l’XFG sta crescendo rapidamente rispetto alle varianti co-circolanti a livello globale – ma mostra anche un’ulteriore evasione immunitaria marginale rispetto alle varianti precedenti.
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In alcuni Paesi del sud-est asiatico, dove questa variante è più diffusa, si registra un aumento di casi e ricoveri, ma senza maggiore gravità rispetto ad altre tipologie del virus.
Infine, secondo l’OMS, i vaccini attuali restano efficaci contro malattia sintomatica e forme gravi, ma servono ulteriori studi. Alcuni esperti, però, avvertono che la variante “Stratus” potrebbe eludere in parte la protezione di vaccini e infezioni precedenti grazie a specifiche mutazioni della proteina spike.
Il caso della Francia
Anche in Francia si sta assistendo ad un’impennata di casi: secondo la Sanità Pubblica francese, i casi sospetti di Covid sono aumentati del 37% tra gli adulti nella settimana dal 15 al 21 settembre 2025 – la settimana precedente, l’aumento era già del 29%.
Inoltre, secondo i dati della piattaforma di sorveglianza epidemiologica e di ricerca in medicina generale, il tasso di incidenza dei casi di Covid-19 riscontrati nelle visite di medicina generale per un’infezione respiratoria acuta è stato stimato a 48 casi ogni 100.000 abitanti in Francia.
Anche in questo caso, così come per il Regno Unito, l’impennata di casi sembra essere implicabile alla variante “Stratus” – più capace, rispetto ad altre sottovarianti, di sfuggire al sistema immunitario.
A spiegarlo è il Dr. Benjamin Davido, epidemiologo dell’Ospedale Raymond-Poincaré di Garches: “Questa nuova mutazione – dice – viene anche chiamata Frankenstein, dal momento che risulta nascere dall’ibridazione di diversi ceppi del virus”.
Pertanto, partirà una campagna vaccinale contro l’influenza e il Covid-19 dovrà tra il 14 ottobre e il 31 gennaio 2026, con i primi ordini già aperti da lunedì 22 settembre.
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