È una leggenda, dice lo spagnolo, Rossi non fa pressioni di questo tipo sui piloti dell’Accademy. Purtroppo Pecco non è quello del 2024, ma le analisi dicono che Marc sta vincendo praticamente con gli stessi tempi di Bagnaia dell’anno scorso

25 settembre 2025

Pablo Nieto, figlio del mitico Angel e team manager della VR46 da undici anni, ha parlato con Motosan.es di Valentino Rossi, del suo crescente coinvolgimento nel team, di tante cose.

 “È aggiornato su tutto -dice- vuole sapere tutto. E ogni giorno che passa lo è sempre di più. Quando corri, quando sei attivo, la tua mente è altrove, pensi solo alla tua vita da pilota. Ma all’improvviso, quando smetti di correre, dici: ‘E adesso?’. La tua vita cambia completamente. Sto parlando un po’ di quello che è successo anche a me: improvvisamente ti rendi conto che c’è molto di più nella vita, ma hai bisogno di un periodo di transizione. Penso che lui abbia superato quel periodo e ora si stia divertendo di più in moto”.

Pablo Nieto

Pablo Nieto

“La rivalità tra Rossi e Marquez continuerà”

Ok, Pablo Nieto lavora per Rossi e gli è vicino; ma è anche spagnolo, è il figlio di un mito spagnolo, ogni sua dichiarazione è giudicata dai suoi connazionali, dai suoi amici e dai suoi vicini di casa. E dunque meditata. Interessante quello che aggiunge.

“Penso che la rivalità tra Valentino e Marc durerà tutta la vita. Voglio dire, fino a che ognuno di loro non se ne andrà. Ma nego che Rossi abbia fatto pressione sui piloti dell’Academy e in particolare su Pecco Bagnaia, nella lotta contro Marc Márquez. È una leggenda. Vale non va da Pecco a dirgli ‘devi battere Márquez’. Non ha alcun senso e non si sta creando quell’ossessione che la gente pensa che esista. Marc è solo un altro rivale. Ovviamente, quello che dobbiamo fare è capire come batterlo.  Ma non esiste l’ossessione, lasciamolo vivere la sua vita e noi vivremo la nostra”.

È innegabile che Marc Marquez stia mostrando grandi numeri. Nieto ha offerto alcune considerazioni sulla stagione che sta chiudendosi con il trionfo del 93.

“Marc è super intelligente e sa esattamente come sfruttare tutto quello che ha. L’anno scorso c’erano due piloti in lotta per il titolo mondiale. Martín, dopo tutto quello che ha avuto non è riuscito a essere competitivo e Bezzecchi è davvero incredibile, ma non credo che abbia il potenziale della Ducati. Quindi, un rivale in meno. E Pecco, purtroppo, non è più il Pecco dell’anno scorso. Abbiamo analizzato che Marc sta vincendo praticamente con gli stessi tempi di Pecco dell’anno scorso. Forse ha qualcosa in più, non lo so, ma se Pecco fosse come l’anno scorso, il dominio potrebbe non essere così grande”.

Pablo ha parlato naturalmente anche della sua squadra, ammettendo che i risultati raggiunti finora dal team VR 46 non sono sufficienti: cosa è mancato a Di Giannantonio e Morbidelli?

“Il problema –ha dichiarato a Nico Abad di Motosan- è la costanza, una gara stiamo lottando per vincere e quella successiva facciamo fatica a entrare nella top ten. Dobbiamo essere autocritici e sapere che con le moto, la squadra e il supporto che abbiamo da Ducati, dovremmo fare un po’ meglio. La cosa importante è cercare di analizzare tutto quello che ci è successo durante l’anno, guardarci allo specchio ed essere onesti con noi stessi per cercare di imparare e migliorare”.

Infine, Nieto ha elogiato il lavoro dei piloti Gresini in questa stagione, Alex Marquez e Fermin Aldeguer stanno facendo molto bene, a livelli diversi. E di Pedro Acosta, che si diceva fosse vicino al team VR 46, si limita a commentare: quale squadra non avrebbe voluto avere Pedro Acosta? È un talento incredibile e sarebbe stato bello metterlo su una Ducati.