Introduzione

Proseguono le indagini sulla morte di Cinzia Pinna, la 33enne di Castelsardo di cui non si avevano notizie dallo scorso 11 settembre. L’imprenditore vinicolo Emanuele Ragnedda, indagato per omicidio, ha confessato durante l’interrogatorio di averla uccisa, indicando agli agenti anche dove si trovava il cadavere. Dopo la confessione, il corpo della donna è stato rinvenuto in un casolare all’interno della tenuta dell’imprenditore, che nel frattempo è stato fermato dai carabinieri e dalla Guardia costiera mentre tentava di fuggire a bordo di un gommone di tre metri. La versione fornita da Ragnedda sarebbe quella di una lite finita nel sangue. Agli inquirenti avrebbe raccontato di aver sparato per paura, dopo che la 33enne si sarebbe avvicinata a lui con un oggetto in mano durante un violento litigio.

 

Coinvolto, in un primo momento, nella vicenda anche un 26enne originario di Milano. Accusato inizialmente di occultamento di cadavere, l’uomo poi sarebbe risultato estraneo ai fatti. Come accertato dalla Procura che, guidata da Gregorio Capasso, ha cercato di ricostruire i movimenti di Cinzia Pinna la notte della sua scomparsa, la donna aveva trascorso una serata in compagnia dei due uomini all’interno di un noto locale di Palau