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SUMIRAGO – In Italia si contano 60mila nuovi casi all’anno di tumore al seno, con una età media di 63 anni, ma si tratta di patologia che può manifestarsi molto prima e lo screening offerto dal Servizio Sanitario Nazionale interessa la fascia tra i 45 e i 74 anni. Tuttavia, in una situazione in cui è essenziale agire per tempo, ce ne sono altre che rischiano di restano ai margini: a loro sarà dedicata  l’unità mobile di senologia che giovedì 9 ottobre sosterà dalle 9.30 alle 12.30 e dalle 13.30 alle 17.30 in piazza Oldani a Caidate per offrire un primo controllo gratuito. Prenotazione obbligatoria chiamando il numero 392 / 6590235 dalle 14.30 alle 17.30 dal lunedì al venerdì: tutti i dettagli dell’iniziativa promossa da Alter Ego sono stati illustrati oggi, giovedì 25 settembre, a Villa Molino da Ambra Andrea Crosta e Stefano Romano, rispettivamente presidente e componente del direttivo dell’associazione culturale, insieme al sindaco Yvonne Beccegato e a Ivanoe Pellerin, presidente della sezione provinciale di Varese della Lilt.

L’importanza di una diagnosi precoce

«Il progetto – così l’introduzione di Romano – si pone in continuità con le precedenti attività di Alter Ego come la lotta alla violenza di genere o l’acquisto di un defibrillatore per la frazione di Menzago e in particolare “La vita è adesso”, lanciata a maggio. La fascia più colpita si colloca tra i 50 e i 70 anni, ma il tumore al seno può interessare anche donne in giovante età, tra i 20 e i 39 anni: un numero di casi che indica quanto sia importante una diagnosi precoce. A questo proposito saranno offerte anche delle agevolazioni per le persone che dopo lo screening avranno bisogno di un prosieguo del percorso». «Alter Ego è un’associazione fatta di pochi componenti che vivono sul territorio e vicino a noi c’erano persone che si trovavano in queste fasce – ha raccontato Crosta – così è nata l’idea di portare a Sumirago l’unità mobile. Il nostro obiettivo è fare qualcosa di concreto e visibile, essendo presenti per raggiungere tutti, nonché lavorare per lasciare un’impronta il più larga possibile».

«Dobbiamo arrivare prima»

«Il tumore al seno – ha spiegato Pellerin – è la principale causa di malattia oncologica riguardo alle donne. E sebbene lo screening del Servizio Sanitario Nazionale copra la fascia tra i 45 e i 74 anni, a volte possono essere colpite anche quelle più giovani, cosa che ci induce a una certa preoccupazione. Ricordo che il tumore non è un’entità che sorge all’improvviso, resta invece invisibile e cresce un poco per volta: quando si manifesta è l’occasione per il trattamento, se fatto per tempo c’è anche una probabilità di oltre il 90 per cento di guarire. Per chi si sente una diagnosi così impegnativa, è normale spaventarsi: essere protette e accompagnate è perciò un valore importante».
Oltre a un’analisi precisa – ha aggiunto il presidente di Lilt Varese – l’appuntamento in piazza Oldani offrirà anche l’occasione per un approfondimento attraverso un mammografo: «Abbiamo un forte legame con la Breast Unit di Asst Settelaghi diretta dalla dottoressa Francesca Rovera. In futuro l’intelligenza artificiale potrà valutare centinaia di pagine di esami ma non dobbiamo dimenticare le altre frontiere che ci si presentano ora come l’indagine genetica che, per le famiglie che rivelano una predisposizione, è assolutamente necessaria. Perché dobbiamo arrivare prima».

Il “primo passo” per la prevenzione

«Ringrazio Alter Ego per questa iniziativa, la possibilità di offrire lo screening per le vie di Sumirago è importante; ma lo è già la sola presenza sul territorio, in una prospettiva di sensibilizzazione sul tema, con Pellerin ci conosciamo infatti già dal 2018. Per me è inoltre importante come ex paziente oncologica, fui operata l’anno prima: un’esperienza sfortunata che sono riuscita a trasformare in fortunata, perché ho potuto incontrare persone meravigliose con cui condividere emozioni, paure e speranze. Da allora ho iniziato a organizzare la Camminata Rosa che, con il patrocinio della Lilt, si tiene ogni seconda domenica di ottobre, nell’ambito del ciclo di Valbossa IN Rosa, e ogni anno siamo sempre più. Vorrei poi sottolineare che, riguardo ad Ats Insubria, la Sanità funziona, e alla grande: quando entri nel mondo oncologico lo fa al cento per cento e la donna viene sempre accompagnata e supportata. Il mio messaggio è invitare il mondo femminile a fare già da sé stesse prevenzione, con un “primo passo” attraverso l’osservazione e l’autopalpazione; non deve essere il solo prendere l’appuntamento per la mammografia. Sembrano piccoli passaggi ma sono fondamentali».

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