Ferrara Rivestimenti di facciata, in ambito residenziale e ricettivo, ma anche nautico, commerciale, scolastico, industriale e pubblico; pavimentazioni esterne, che siano ponti o pontili; frangisole che migliorano il look estetico. Tutti con una spiccata vocazione al design, tutti rigorosamente in legno composito che conta 14 additivi al suo interno oltre ai due macro alimenti: il polietilene e la farina di legno. Il risultato è Novowood, unico nel suo genere.
Un nome, un prodotto, un’azienda. Dietro Novowood c’è un imprenditore mai sazio come Andrea Pizzardi – vicepresidente di Confindustria Emilia Centro –, che nel 2019 ha inaugurato i nuovi stabilimenti di Ferrara in una superficie di oltre 5mila mq. È proprio qui che si è tenuto l’open day durante cui Pizzardi, da perfetto padrone di casa, tra fabbrica e showroom, ha portato gli ospiti a scoprire quella che è una realtà fondamentale per l’economia del territorio. Un’eccellenza ferrarese esportata in tutti i continenti. Sono infatti «52 i Paesi colpiti, quindi sì, il prodotto è conosciuto nel mondo» spiega Pizzardi con il microfono in mano e, a tratti, la voce rotta dall’emozione mentre guarda il suo staff. Perché ciò che più lo riempie d’orgoglio è «avere una squadra di persone che ha potuto comprendere l’idea ambiziosa che avevo». Lo nota anche Francesco Carità, assessore alle Attività produttive: «Mi ha colpito il sorriso dei dipendenti perché vuol dire che qui tutti lavorano per lo stesso obiettivo. Portate Ferrara nel mondo e questa azienda è un esempio per chi vuole iniziare a fare impresa nel nostro territorio».
L’ad si guarda indietro: ricorda «il primo open day, nel 2019, proprio quando abbiamo deciso di trasferirci in questo nuovo capannone». Un sospiro: «Devo dire che di cose ne sono cambiate tante». E poi un retroscena, appena dopo l’acquisto della struttura: «Una sera mi sono fermato davanti al marciapiede davanti al cancello dello stabile e mi sono detto “chissà quando mai riuscirò a riempirlo con la produzione”». Salto nel tempo e sei anni dopo Novowood è un’azienda di portata internazionale. Sono i numeri a rendere l’idea: «Avevamo 15 dipendenti, 7 agenti sul territorio italiano e 9 profili di produzione in uno stabilimento di 2500 mq. Raggiungevano 7 Stati nel mondo, facevamo decking (pavimentazioni), rivestimenti e frangisole con due estrusori per la produzione». La svolta nel 2019, quando «ci siamo accorti che l’azienda poteva avere un’espansione importante». Come fare? «Abbiamo spinto sulla parte italiana aumentando il numero di agenti, implementato la nostra gamma di prodotti, investendo sulle tecnologie e naturalmente ottenendo anche delle certificazioni». E poi passione, dedizione e aggregazione.
Le percentuali di crescita dal 2019 sono da annotare. Oggi Novowood conta 32 dipendenti (+213%); 16 agenti (+230%); 29 profili in produzione (+250%); 11.200mq di dimensioni dello stabilimento (+450%); presenza in 52 Paesi del mondo (+740%); 6 estrusori (+300%). Alle lavorazioni precedenti si sono aggiunti pannelli scorrevoli, recinzioni, controsoffitti e DUO, un nuovo prodotto adatto a pavimentazioni e rivestimenti.
E non c’è solo innovazione. L’azienda di Pizzardi ha come faro la sostenibilità: «Grazie a Novowood abbiamo permesso di far risparmiare al mondo 737mila chili di emissioni di Co2; incredibile per un prodotto che proviene per l’81,5% da materie prime seconde». Per questo, tra l’altro, si è aggiudicato la certificazione ReMade in Italy, tra l’altro unico legno composito al mondo ad averla. Ma Novowood non si ferma all’imprenditoria, perché nel 2023 è diventata società benefit. Il futuro? «È da scrivere – chiosa Pizzardi –, credo che possa essere meraviglioso perché l’azienda ha la capacità di poter fare esattamente ciò che vuole, basta solo volerlo». 

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