Mancano ormai pochi giorni per trasmettere il 730. La scadenza è fissata per martedì 30 settembre sia per la precompilata, sia per chi si avvale della procedura tramite Caf o di un professionista. La maggior parte delle persone ha scelto di compilare la modalità semplificata, con un trend in crescita rispetto agli scorsi anni.

Un trend positivo reso tale anche dalle notifiche dell’App Io, che ha ricordato proprio la scadenza del 30 settembre ai contribuenti. Dopo la scadenza sarà ancora possibile inviare la dichiarazione, ma potrebbero non essere garantiti i rimborsi tramite sostituto d’imposta o altri vantaggi. L’ultima chiamata serve proprio a questo: non perdersi cifre importanti e non lasciare nulla al caso. Vediamo cosa c’è da sapere per non fare errori.

La precompilata: perché è una soluzione per tanti

A ridosso della scadenza, con la possibilità di non trovare posti disponibili negli uffici, avere a disposizione la modalità semplificata della dichiarazione è un vantaggio per moltissimi. Sono il 60% a scegliere la precompilata del 730.

Si tratta di una modalità semplificata che permette una compilazione con un’interfaccia guidata, al termine della quale basta cliccare su “invia”. Non è necessario conoscere i campi della dichiarazione né i codici da indicare: il sistema inserisce tutto automaticamente.

Come si accede alla precompilata?

Accedere alla precompilata è piuttosto semplice. Basta utilizzare identità digitali come Spid, carta d’identità elettronica o carta nazionale dei servizi sul sito dell’Agenzia delle Entrate. In caso di difficoltà o impossibilità a compiere l’azione, è possibile delegare un familiare o un’altra persona di fiducia.

Va prestata però particolare attenzione a tutti quei dati che vanno dichiarati e che non sono presenti nella modalità precompilata. Il contribuente deve quindi confermare, modificare o integrare i dati per non incappare in minori crediti o in pagamenti insufficienti con relativa applicazione di sanzioni e interessi. Per questo molti scelgono di rivolgersi a professionisti o uffici come il Caf.

Quali dati sono da verificare?

Come ricorda l’Agenzia delle Entrate, il contribuente deve controllare che i dati inseriti siano corretti. Può rendersi necessario:

  • rettificare i dati non corretti;
  • integrare la dichiarazione per inserire spese deducibili o detraibili non presenti;
  • versare le somme eventualmente dovute mediante un modello F24;
  • indicare le coordinate di un conto corrente su cui accreditare un eventuale rimborso.

Il calendario delle scadenze

Sono due le date importanti da ricordare. La prima da segnare in rosso sul calendario è il 30 settembre, che cade di martedì. Diversi giorni andranno persi nel weekend, durante i quali non sarà possibile inviare la precompilata tramite sito. Attenzione anche agli appuntamenti in ufficio con Caf e professionisti, che potrebbero risultare ingolfati dal lavoro dell’ultimo minuto.

Dopo martedì 30 settembre sarà ancora possibile trasmettere il 730, ma potrebbero non arrivare per tempo i rimborsi tramite sostituto d’imposta per pensionati e dipendenti o altri vantaggi previsti per chi accetta i dati su oneri detraibili o deducibili già caricati dall’Agenzia con la precompilata.

L’altra data da segnare è il 31 ottobre, termine entro il quale inviare la dichiarazione con il modello Redditi.