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È notizia dell’ultima ora l’invio di più di 100 camion con oltre 1.200 tonnellate di aiuti alimentari verso il sud di Gaza. A darne la notizia un comunicato su Facebook della Mezzaluna Rossa egiziana – l’organizzazione umanitaria di Croce Rossa e Mezzaluna Rossa della Repubblica Araba d’Egitto – impegnata nell’operazione umanitaria. 


APPROFONDIMENTI

In cosa consistono gli aiuti – Secondo quanto si legge nel comunicato pubblicato dall’associazione, gli aiuti umanitari ammontano a circa 840 tonnellate di farina e 450 tonnellate di ceste alimentari assortite, sottolineando che l’invio di aiuti «si inserisce negli sforzi dell’Egitto per fornire supporto alimentare agli abitanti della Striscia». L’operazione si inserisce all’interno della tregua annunciata da Israele per consentire agli aiuti umanitari di raggiungere la popolazione affamata.

«È importante sottolineare che la Mezzaluna Rossa Egiziana è presente al confine dall’inizio della crisi, poiché il valico di Rafah non è mai stato completamente chiuso dal lato egiziano», ha scritto l’organizzazione sottolineando il suo continuo impegno e operativià nel fornire aiuti alimentari, grazie al supporto di 35.000 volontari dell’associazione. Dall’inizio della crisi il volume degli aiuti umanitari portati dalla Mezzaluna Rossa egiziana a Gaza è di oltre 35.000 camion, che hanno trasportato oltre 500.000 tonnellate fra alimenti, acqua, forniture mediche e medicine, materiali per soccorso e alloggio, prodotti per igiene personale, latte e pannolini per bambini, oltre ad ambulanze e camion di carburante.

La crisi umanitari a Gaza – Il Governo di Gaza ha lanciato un appello urgente sulla «catastrofe umanitaria imminente» causata, secondo quest’ultimo, dall’assedio israeliano e dalla totale assenza di latte per neonati e integratori alimentari. Secondo un comunicato diffuso dall’Ufficio Media del governo locale, sarebbero almeno 100.000 i bambini sotto i due anni in pericolo di vita, inclusi 40.000 neonati, a rischio morte nei prossimi giorni. Al Jazeera afferma: «Stiamo assistendo a un lento sterminio deliberato di neonati, le cui madri sono costrette ad allattarli con sola acqua da giorni» e parla di «una politica di fame ed eliminazione perseguita dall’occupazione israeliana». Le autorità di Gaza attribuiscono la crisi alla chiusura prolungata dei valichi e all’impedimento dell’ingresso di beni essenziali.


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