Ai Mondiali di ciclismo in Ruanda sono cominciate le gare in linea e cresce l’attesa per domenica, quando è in programma la gara in linea maschile. I fari sono inevitabilmente puntati su Tadej Pogacar, grande favorito della vigilia, ma il parterre dei possibili outsider è davvero ampio, con molti corridori che possono puntare alla vittoria o comunque ad un piazzamento sul podio. Tra coloro c’è sicuramente il messicano Isaac Del Toro, compagno di squadra proprio di Pogacar alla UAE, ma pronto a battagliare con lo sloveno per la maglia iridata.
Il classe 2003 si presenta in Africa con una forma scintillante grazie anche ad un mese di agosto e poi soprattutto di settembre che lo hanno visto super protagonista. Il messicano non ha preso parte alla Vuelta, con la UAE che aveva deciso di puntare su Joao Almeida e Juan Ayuso, ma Del Toro ha contribuito ad aumentare il numero di vittoria della propria squadra. Prima il successo al Circuito de Getxo e poi il trionfo nella classifica generale della Vuelta a Burgos.
A Settembre poi il messicano si è scatenato, con una vera e propria razzia nelle classiche italiane. Del Toro ha piazzato un clamoroso poker di successi: GP Industria & Artigianato, Giro della Toscana, Coppa Sabatini e Trofeo Matteotti. Quattro vittorie che hanno sicuramente portato il nativo di Ensenada a credere sempre di più di poter competere anche al Mondiale.
Il messicano ha già fatto il suo esordio a Kigali con un ottimo quinto posto nella cronometro, confermando dunque l’ottica condizione. Il percorso della prova in linea si addice alle sue caratteristiche. Del Toro sa resistere sugli strappi anche più duri e proverà a lottare alla pari con Tadej Pogacar. Sicuramente lo sloveno parte con i gradi di favorito e vuole cancellare la delusione della prova contro il tempo, ma è anche vero che tutti correranno contro di lui. Del Toro può essere la mina vagante, pronta a scompigliare le carte all’improvviso, confermandosi in un 2025 finora eccellente, regalando un sogno iridato storico ad un Messico che è tutto unito verso il proprio campione.