Monza, 26 settembre 2025 – Una situazione esplosiva, un sovraffollamento insostenibile e “una infestazione da cimici endemica”. Benvenuti alla casa circondariale di via Sanquirico a Monza. Ieri l’ispezione è stata effettuata dal segretario generale di Uilpa Polizia Penitenziaria, Gennarino De Fazio. Arrivato appositamente da Roma e accompagnato dal segretario regionale Domenico Benemia, che proprio a Monza lavora. 

I numeri  

I numeri sono impietosi: “736 detenuti, di cui 250 affetti da patologie mentali, allocati in 411 posti disponibili, infestazione endemica da cimici da letto impossibile da debellare anche per la promiscuità delle brande da campeggio aggiunte in molte celle per ricavare il 3° posto letto, 279 agenti in servizio di cui oltre 110 impiegati in compiti diversi dalla sorveglianza dei detenuti, quando ne sarebbero necessari almeno 450, assistenza sanitaria e psichiatrica carente e, quest’ultima, addirittura assente per 3 giorni a settimana.  

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Agenti che non ci sono 

Questa la drammaticità della situazione carceraria che si è presentata davanti ai nostri occhi durante il sopralluogo che ho condotto nel primo pomeriggio, unitamente a una delegazione di dirigenti nazionali e regionali della UILPA Polizia penitenziaria, presso la Casa Circondariale di Monza”. Niente sconti: “Con il 38% di agenti in meno, il 79% di reclusi in più, malati psichiatrici non adeguatamente curati e le cimici da letto a farla da padrone a rimetterci sono i detenuti, ma anche gli operatori che giocoforza subiscono l’insicurezza e l’insalubrità dei luoghi di lavoro, le aggressioni da parte dei ristretti, spesso neppure imputabili proprio perché malati di mente, e carichi di lavoro esorbitanti con turnazioni di servizio che non di rado raggiungono e superano le 9 ore consecutive. Basti pensare che nel solo mese di agosto c’è chi ha lavorato, senza fruire del riposo settimanale, 30 giorni su 31”.

Il presidente lombardo Uilpa Domenico Benemia e il segretario generale Gennarino De Fazio

Il presidente lombardo Uilpa Domenico Benemia e il segretario generale Gennarino De Fazio

Plauso alla direttrice 

In questo quadro, “se la situazione in qualche modo e misura ancora regge, lo si deve solo al sacrificio, alla competenza e alla professionalità di ciascun operatore, dal più giovane agente alla Direttrice, cui pure si chiederebbe qualche ulteriore sforzo organizzativo per recuperare almeno qualche unità dagli uffici al servizio in sezione detentiva. Dal provveditorato regionale dell’amministrazione penitenziaria, invece, ci si aspetterebbe una migliore gestione nell’ambito della circoscrizione dei detenuti più problematici”, aggiunge. “Servono subito provvedimenti deflattivi della densità detentiva, per assicurare l’assistenza sanitaria e psichiatrica, e per potenziare gli organici”.