I giudici hanno espresso dubbi sulla delibera con la quale il Cipess ha dato il via libera al progetto. Il Mit: “Fisiologica interlocuzione tra istituzioni”, il Pd: “Salvini e il Governo devono smetterla con gli annunci propagandistici e spiegare al Paese cosa sta realmente accadendo”. Il vicepremier: “Risposte a Corte Conti poi via a cantieri Ponte”

La Corte dei Conti interviene sul progetto per il Ponte sullo Stretto di Messina. I giudici hanno espresso dubbi sulla delibera con la quale il Cipess (il Comitato interministeriale per la programmazione economica e lo sviluppo sostenibile) ha dato il via libera al progetto del ponte. Nel documento inviato alla presidenza del Consiglio il magistrato istruttore, Valeria Fran, ricostruisce la tempistica dei diversi passaggi tra le amministrazioni e chiede chiarimenti anche procedurali e tecnici esprimendo molte “perplessità”. In un documento alla presidenza del Consiglio la magistratura contabile scrive che “risulterebbe non compiutamente assolto l’onere di motivazione difettando, a sostegno delle determinazioni assunte dal Cipess, anche in relazione a snodi cruciali dell’iter procedimentale, una puntuale valutazione degli esiti istruttori”. Dunque la delibera del Cipess “si appalesa più come una ricognizione delle attività intestate ai diversi attori istituzionali del procedimento che come una ponderazione delle risultanze di dette attività, sotto il profilo sia fattuale che giuridico”. 

La risposta del Ministero e dell’ad Ciucci

L’intervento della Corte è stato subito seguito dalla risposta del ministero delle Infrastrutture e Trasporti: “Tutti i chiarimenti e le integrazioni chieste dalla Corte dei Conti fanno parte della fisiologica interlocuzione tra istituzioni e saranno fornite nei tempi previsti, a maggior ragione per un’opera così rilevante. Il Ponte sullo Stretto non è in discussione e gli uffici competenti sono già al lavoro”. E l’amministratore delegato della Stretto di Messina, Pietro Ciucci, ha detto: “L’Ufficio di Controllo della Corte non ha espresso alcuna bocciatura, giudizio di inadeguatezza né richieste di integrazione del progetto definitivo. Stretto di Messina, di concerto con le Istituzioni interessate, è pronta a fornire tutti gli elementi utili per consentire alla Corte di completare l’istruttoria finalizzata alla registrazione della delibera Cipess, nella consapevolezza di aver operato nel pieno rispetto di quanto previsto dalla normativa italiana ed europea”.   

Pd: “Corte Conti boccia delibera Cipess”

Di ben altro tenore il commento arrivato dal capogruppo del Pd e dal vicepresidente della Commissione trasporti della Camera, Anthony Barbagallo e Andrea Casu: “La Corte dei Conti ha bocciato la delibera Cipess sul Ponte sullo Stretto con cinque pagine di rilievi tecnici e procedurali. Un fatto che conferma le criticità già emerse sulla sostenibilità economica, sul rispetto delle norme europee e sulle valutazioni ambientali. Non si tratta di un passaggio formale, ma di una sonora bocciatura che mette in discussione l’impianto stesso del progetto. Salvini e il Governo devono smetterla con gli annunci propagandistici e spiegare al Paese cosa sta realmente accadendo. Presenteremo diverse interrogazioni parlamentari perché il Parlamento deve essere informato punto per punto, con la massima chiarezza e trasparenza. È in gioco la credibilità delle istituzioni e l’uso corretto delle risorse pubbliche”.

Vedi anche
Ponte stretto, Pd chiede chiarimenti a governo

Cgil: “Governo ponga fine al progetto”

L’associazione siciliana Invece del ponte ha detto: “Le richieste inviate dalla Corte dei Conti alla presidenza del Consiglio confermano, nero su bianco, quanto da tempo denunciamo: l’iter seguito dal Governo e dagli enti coinvolti per cercare di far partire il progetto del ponte sullo Stretto di Messina è segnato da gravi criticità, forzature procedurali e veri e propri strappi alla normativa vigente”. Mentre il segretario confederale della Cgil Pino Gesmundo ha detto: “La Corte dei Conti ha smascherato le forzature di Salvini, confermando gran parte delle criticità da noi rilevate sul rispetto delle direttive comunitarie e sullo spreco di risorse. Chiediamo al Governo un atto di responsabilità: ritiri la delibera Cipess e ponga fine ad un progetto di quindici anni fa, pieno di forzature legislative e tecniche e divisivo per il Paese”.  

Salvini: “Risposte a Corte Conti poi via a cantieri Ponte”

Infine, a intervenire è stato anche il vicepremier Matteo Salvini: “C’è stata una riunione oggi per rispondere alle richieste di documenti e chiarimenti dalla Corte dei conti che fa il suo mestiere, è un’opera complessa, non dico sarebbe ma sarà il ponte a campata unica più lunga al mondo, si stimano 120mila unità di lavoro create, ed è straordinariamente strambo che la Cgil sia contro un’opera pubblica che dà lavoro a 120mila operai ma sono più impegnati sulla Palestina che sul lavoro in Italia. Abbiamo una quindicina di giorni per rispondere poi quando ci sarà l’ok si parte coi cantieri, conto nelle prossime settimane non nei prossimi mesi”.

Vedi anche
Ponte, Morelli (Cipess): normale confronto tra istituzioni

Che cosa contesta la Corte dei Conti

Tra gli aspetti procedurali i magistrati della Corte dei Conti sottolineano come “date le peculiari modalità – condivisione di link che rimanda al sito istituzionale della società Stretto di Messina – con le quali sono stati trasmessi a questo Ufficio alcuni degli atti oggetto di controllo e la documentazione a corredo, si chiedono chiarimenti in ordine alla formale acquisizione di detti atti da parte del Mit e di codesto Comitato in vista della successiva approvazione”. La Corte dei Conti ricostruisce poi i diversi passaggi della delibera e la tempistica di trasmissione alla stessa Corte e sottolinea: “Si chiedono chiarimenti al riguardo anche con riferimento alla tempistica osservata per la trasmissione del provvedimento Mit-Mef con cui è stato assentito il terzo atto aggiuntivo”.  “Parimenti – si legge nel documento – sotto il profilo procedurale, in disparte le considerazioni in punto di legittimità, si chiedono chiarimenti in merito alle valutazioni svolte da codesto Comitato in relazione all’efficacia della delibera del Consiglio dei ministri del 9 aprile 2025 con la quale: è stata approvata la relazione relativa ai motivi imperativi di interesse pubblico; è stato preso atto dell’assenza di idonee alternative progettuali; è stata dichiarata la sussistenza di motivi imperativi di interesse pubblico legati alla “salute dell’uomo e sicurezza pubblica o relative conseguenze positive di primaria importanza per l’ambiente”.   

L’interlocuzione con la Commissione europea

Inoltre “Alla luce di recenti notizie di stampa si chiedono, inoltre, aggiornamenti in merito all’interlocuzione che sembra avviata, sul punto, con la Commissione europea anche a seguito della informativa relativa all’operazione effettuata in data 11 giugno 2025 dalla Rappresentanza Permanente d’Italia presso l’Unione europea”. Sugli oneri del piano economico la Corte incalza: “Perplessità si manifestano, inoltre, in merito al disallineamento tra l’importo asseverato dalla società Kpmg in data 25 luglio 2025 – quantificato in euro 10.481.500.000 – e quello di euro 10.508.820.773 attestato nel quadro economico approvato il 6 agosto 2025. Si chiedono chiarimenti”. Tra le moltissime richieste compare anche: “Quanto alle stime di traffico – al piano tariffario di cui allo studio redatto dalla TPlan Consulting – poste a fondamento del Pef si chiedono chiarimenti in ordine alle valutazioni svolte da codesto Comitato in merito alle modalità di scelta della predetta società di consulenza e agli esiti di detto studio anche in relazione agli approfondimenti istruttori svolti in occasione della riunione preparatoria del Cipess”. Pochi giorni per rispondere: “Nel trasmettere la presente osservazione, si richiama la disposizione di cui all’art. 41, comma 5, del DL n. 201 del 2011, in forza della quale il tempo intercorrente tra la presente richiesta istruttoria e la risposta dell’Amministrazione non può complessivamente essere superiore a 20 giorni. Trascorso detto periodo, la Sezione potrà decidere allo stato degli atti, ferma restando la facoltà di codesta Amministrazione di ritirare il provvedimento in sede di autotutela”.

Leggi anche
Ponte sullo Stretto tra le spese militari Nato: il “no” degli Usa

TAG: