Roma, 26 settembre – Si è celebrata ieri, 25 settembre, la Giornata mondiale del Farmacista, ricorrenza istituita nel 2009 dalla Federazione internazionale farmaceutica (Fip) per valorizzare il ruolo dei farmacisti e diventata negli anni un appuntamento fondamentale per accendere i riflettori su una professione che rappresenta una pietra d’angolo in ogni sistema di salute nel mondo, per il suo straordinario impatto non solo sanitario ma anche sociale.

Lo slogan scelto per l’edizione 2025 è Pensa in salute, pensa in farmacia, che richiama e sottolinea l’elemento saliente della professione farmaceutica, esercitata da professionisti ormai diventati il punto di riferimento sanitario più prossimo e accessibile sul territorio, ai quali i cittadini possono rivolgersi per trovare la risposta più diretta e immediata alle loro esigenze di cura, informazione e prevenzione.

A dispetto della realtà ormai consolidata dell’evoluzione delle farmacie in presidi di salute integrati e organici ai sistemi sanitari in ogni Paese, la Fip osserva che resiste ancora – sia tra i politici sia tra i cittadini – una percezione erronea dei farmacisti e delle farmacie, considerate ancora in troppi casi più come imprese commerciali che come presidi di erogazione di servizi sanitari.

L’impegno della federazione internazionale, così come quello di tutte le organizzazioni di rappresentanza di farmacie e farmacisti di ogni Paese, deve essere quindi quello di spazzare via le resistenze residue di chi si ostina a considerare in modo ingeneroso e inappropriato il ruolo della professione farmaceutica, non riconoscendone i fondamentali contributo e impatto sull’assistenza sanitaria di base, al contrario di quanto hanno invece fatto da tempo i più importanti attori della salute globale, come le Nazioni Unite, l’Oms, l’Ocse e l’Oil, l’Organizzazione internazionale del Lavoro, solo per fare qualche esempio.

L’obiettivo deve essere quello del riconoscimento universale del ruolo unico nell’assistenza sanitaria di base dei farmacisti e della farmacia, come scrive la Fip: “Vogliamo che tutti pensino alla farmacia quando pensano alla propria salute. Abbiamo bisogno che i decisori politici pensino alla copertura farmaceutica universale quando pensano alla copertura sanitaria universale” afferma la federazione internazionale. “Dobbiamo fare di più per promuovere la nostra identità professionale, il che faciliterà un maggior numero di servizi farmaceutici con benefici tangibili per le nostre comunità” è l’esplicita esortazione della Fip, che spiega come la campagna globale Think Health Think Pharmacy sia appunto “un modo importante per raggiungere questo obiettivo”, per raggiungere il quale chiama a raccolta tutti i farmacisti del mondo.

I messaggi principali della campagna sono sei: 1) i farmacisti sono professionisti sanitari; 2) i farmacisti sono i fornitori di assistenza sanitaria di base più accessibili; 3) i farmacisti forniscono un’ampia gamma di servizi sanitari; 4) c’è un’elevata fiducia pubblica nei farmacisti; 5) la professione di farmacista ha dimostrato il suo valore per i sistemi sanitari durante la pandemia di Covid-19 e continua a farlo; 6) alcuni governi hanno già apportato modifiche per facilitare l’espansione dei servizi farmaceutici e un migliore accesso all’assistenza sanitaria, e anche altri dovrebbero farlo.

La Fip annuncia di voler rendere disponibili ulteriori risorse per supportare e affermare questi messaggi, e nel frattempo con il presidente Paul Sinclair (nella foto) invita a partecipare alla campagna Think Health Think Pharmacy appena lanciata, finalizzata a valorizzare sempre di più una figura professionale per la quale parla ciò che fa: rende accessibili i farmaci in modo professionale e sicuro, aiutando i cittadini a usarli correttamente; vigila sul loro impiego appropriato, preoccupandosi di evitare interazioni pericolose; prende parte attiva alle campagne vaccinali, avvicinando le pratiche di immunizzazione ai cittadini; è un protagonista attivo nella diffusione di informazione e cultura sanitaria e nello sviluppo della prevenzione, concorrendo in modo decisivo a migliora la consapevolezza sanitaria dei cittadini; lotta concretamente contro minacce globali come l’anti-microbicoresistenza, contrastando l’abuso e l’uso improprio di antibiotici; si adopera per lo sviluppo dell’innovazione in sanità, rendendo disponibili servizi e prestazioni di telemedicina. Tutto questo tutti i giorni, a tutte le ore del giorno, in una cornice fatta di accoglienza, ascolto, competenza e professionalità.

La campagna Think Health Think Pharmacy, per ridurne all’osso senso e significato, è un invito a lasciare che le farmacie facciano il loro e vengano messe nelle condizioni di fare di più. E la Giornata mondiale dei farmacisti di ieri non è solo e tanto un evento per celebrare ciò che si è e si fa ora, ma piuttosto la richiesta di vederlo compiutamente riconosciuto, soprattutto per il suo peso nei sistemi di sanità pubblica, e ancora di più un’occasione per reclamare la possibilità di poter fare ancora di più per la salute di tutti.

Ecco perché, sostiene la Fip, per arduo che possa essere in tempi difficili come quelli che viviamo, continuare a investire nei farmacisti e nella farmacia è una necessità: perché nessun sistema di salute (ma meglio sarebbe dire nessuna società) può permettersi il lusso di rinunciare alla loro opera, che spesso – soprattutto nelle realtà più marginali – vicaria l’assenza di altri sevizi e altri professionisti.

Molto semplicemente, senza farmacie e farmacisti, senza la loro presenza e il loro lavoro silenzioso (e talvolta misconosciuto o sotto-considerato) tutelare la salute della gente non sarebbe solo molto più difficile, ma probabilmente impossibile.