Criticità Polimedica, lettera aperta sindaci del Vulture al Prefetto di Potenza. Di seguito la nota integrale inviata dai sindaci dei Comuni di Melfi, Atella, Banzi, Barile, Forenza, Genzano, Ginestra, Maschito, Montemilone, Palazzo San Gervasio, Pescopagano, Rapolla, Rapone Ripacandida e Venosa.

Egregio Signor Prefetto, i sottoscritti Sindaci ritengono doveroso sottoporre alla Sua attenzione la grave situazione che si sta verificando, in particolare nei territori di interesse, successivamente all’approvazione della Delibera di Giunta Regionale n. 473/2025, che ha determinato una drastica riduzione, per l’anno in corso, dei budget assegnati alle strutture sanitarie convenzionate che svolgono assistenza territoriale e che di fatto si vedranno costrette a non poter erogare nemmeno le prestazioni già prenotate dall’utenza. Sono numerose le strutture private del nostro territorio che rappresentano un punto di riferimento non solo per Melfi e il Distretto sanitario del Vulture-Alto Bradano, ma anche per un bacino esteso a tutta la Basilicata e alle aree limitrofe della Puglia e della Campania. È certo che le prestazioni specialistiche ad alta complessità, molte delle quali tempo-dipendenti e salvavita (diagnostica avanzata, cardiologia, senologia, radiologia, endoscopia, esami urgenti e strumentali), ove non erogate, rischiano di compromettere seriamente la sicurezza sanitaria dei cittadini. A questo si aggiunga lo stato di agitazione dei lavoratori della Polimedica, con sede in Melfi, che con le organizzazioni sindacali hanno formalmente richiesto la procedura di raffreddamento e conciliazione. Tutto ciò rende la situazione sui nostri territori preoccupante e delicata. Tutto ciò premesso, e per le ragioni su esposte facciamo appello alla Sua alta funzione di garante della coesione sociale e della legalità istituzionale, chiedendoLe di voler farsi promotore, con la massima urgenza, della convocazione delle parti, già richiesta dalle sigle sindacali, al fine di garantire un confronto tra Regione, Azienda sanitaria locale, Struttura sanitaria, rappresentanze dei lavoratori e amministratori locali. È in gioco non solo la tenuta del sistema sanitario territoriale, ma in primis la salute e serenità di intere comunità, che rischiano di vedere compromesso il proprio diritto all’ assistenza sanitaria riconosciuto dalla Costituzione italiana (Art. 32) che assicura l’erogazione di cure mediche a tutti i cittadini e residenti, sui principi di universalità, uguaglianza ed equità. Confidando nella Sua sensibilità e nella consueta attenzione verso i bisogni delle nostre comunità, restiamo disposizione per ogni utile collaborazione istituzionale. Con osservanza,