Il quattrocilindri 1100 di Ninja e Versys viene ottimizzato per la nuova maxi naked Kawasaki: la Z1100 va ad affiancare la Z900 per stringere nella morsa Hornet 1000, MT-9, Tuono, Duke e Spee Triple! Il segmento hypernaked non è mai stato così ricco
26 settembre 2025
Nel segmento delle maxi naked, la battaglia del 2025 è stata dominata dalla rivalità tra la consolidata Z900 e la nuova Honda Hornet 1000, che con i suoi 152 CV ha alzato l’asticella delle prestazioni. Tra loro la sempre graditissima e versatile Yamaha MT-09, ma anche le incursioni di moto come Aprilia Tuono V4 o Triumph Speed Triple con i loro schemi motoristici alternativi al quattro in linea. Qualcuno si chiedeva se non fosse il caso di riproporre la Z1000 e Kawasaki evidentemente non si è fatta pregare. Arriva ora l’annuncio della nuova Z1100, equipaggiata con l’ultimo quattro cilindri Euro5+ da 1.099 cc che abbiamo già conosciuto su Ninja 1100SX e Versys 1100, opportunamente rivisto per l’occasione.
Posizionata strategicamente sopra la Z900 e sotto la Z H2 sovralimentata, la nuova Z1100 adotta il quattro in linea da 136 CV a 9.000 giri con 113 Nm a 7.600 giri e si infila nel gap tra i 124 CV della Z900 e i 200 CV della H2. I 152 CV della Hornet restano superiori, ma Kawasaki punta su altro: maggiore cilindrata e condotti di aspirazione ottimizzati per una risposta più pronta ai medi regimi. Un motore che si preannuncia estremamente trattabile anche ai bassi per chi con la maxi non vuole fare solo gli spari ma godersi ogni situazione di guida.
La nuova Kawasaki Z1100 SE
Quello che i numeri non dicono
D’altra parte il cuore delle nuove Z lo conosciamo già e ne abbiamo già potuto apprezzare la dolcezza d’erogazione e la grande “schiena”. Il quattro cilindri da 1.099 cc già visto su Ninja e Versys ha corpi farfallati da 38 mm e rispetto alla vecchia Z1000 guadagna nella corsa del pistone di 3 mm sempre in ottica di una risposta più corposa ai medi regimi.
Il volano ha massa maggiore che in passato mentre quinta e sesta marcia sono più lunghe per un utilizzo autostradale più confortevole. Camme, molle valvola e pistoni sono stati rivisti, così come lo schema di scarico 4-2-1 con pre-camera che contribuisce all’estetica aggressiva mantenendo le masse contenute.
Il messaggio è chiaro: meglio 136 CV ben utilizzabili su strada che una potenza estrema gestibile solo in pista.
Arriva la Z1100: Kawasaki cala l’asso nella guerra delle hypernaked
Ergonomia nuova, ciclistica collaudata
Kawasaki abbandona l’impostazione con manubrio stretto e arretrato della tradizione Z: la nuova posizione è avanzata di 13 mm e più larga di 22 mm. Un cambiamento significativo di cui sarà interessante valutare i reali benefici al feeling di guida, soprattutto per chi è abituato al DNA tradizionale della famiglia.
La base ciclistica rimane il collaudato telaio in alluminio ad alta rigidità con doppio trave, forcella Showa SFF-BP e monoammortizzatore posteriore horizontal back-link. L’impianto frenante di serie prevede pinze Nissin monoblocco con dischi da 310 mm, mentre la versione SE fa sul serio con componenti Brembo a attacco radiale e il prezioso mono Öhlins S46 con precarico regolabile a distanza.
La nuova Kawasaki Z1100
Hypernaked e Hyper-connessa
Il cockpit TFT da 5 pollici integra navigazione turn-by-turn e connettività smartphone tramite l’app Kawasaki Rideology, che include persino il comando vocale. L’elettronica è completissima: valvole a farfalla elettroniche con Ride-By-Wire abilitano cruise control e quickshifter bidirezionale KQS di ultima generazione.
La piattaforma IMU a 6 assi gestisce Cornering Management (KCMF), Traction Control (KTRC) e sistema di frenata integrata (KIBS). I riding mode (Sport, Road, Rain e il personalizzabile Rider) completano un pacchetto elettronico degno delle naked più evolute.
Entrambe le versioni monteranno di serie i Dunlop Sportmax Q5A, una scelta che conferma la vocazione sportiva delle nuove Z senza rinunciare alla versatilità d’uso quotidiano.
Arriva la Z1100: Kawasaki cala l’asso nella guerra delle hypernaked
Un segmento in grande spolvero
Esteticamente, la Z1100 resta fedele ai dettami Sugomi con il carateristico frontale aggressivo, fari full LED e una nuova carenatura inferiore che enfatizza l’immagine caratteristica della famiglia. La si riconosce subito, è una Z senza dubbio.
Con le Z1100 e Z1100 SE, Kawasaki dimostra di non voler mollare la presa sul segmento delle naked ad alte prestazioni e possiamo dire che risponda alla sfida lanciata dalla Hornet 1000. Anziché rincorrere i cavalli puri, ad Akashi hanno scelto saggiamente di puntare su un pacchetto equilibrato che mira all’utilizzabilità, con un’elettronica raffinata ma – sembrerebbe – non ridondante e quel carattere inconfondibile che le Zeta hanno sempre saputo esprimere.
La strategia dei prezzi sarà determinante: se Kawasaki riuscirà a mantenere la competitività economica che ha sempre contraddistinto la famiglia Z, la 1100 potrebbe davvero diventare un cliente scomodo per le altre maxi del segmento. La attendiamo ad EICMA 2025 per poterla vedere con mano e quanto prima su strada per provarla a dovere.