Il Covid 19 rialza la testa dopo un’estate tranquilla. Niente allarmismi, affermano gli esperti ma un poco di attenzione. All’ospedale di Terni sono ricoverate dieci persone nel reparto di Malattie Infettive. I malati sono arrivati al pronto soccorso per altri problemi, è stato fatto loro il tampone risultato positivo. Da qui il ricovero. “Non è proprio il caso di allarmismi- sostiene Elisabetta Centurione, segretario regionale della Fimmg (Federazione italiana medici di medicina generale) anche nei nostri ambulatori sono arrivati pazienti con tutti i sintomi dell’influenza stagionale, soltanto dopo il tampone abbiamo scoperto che si trattava di covid”. La dottoressa Centurione ricorda “che i medici di famiglia dispongono oltre del vaccino contro il covid anche di altri vaccini contro lo Zoster (meglio conosciuto come lo sfogo di sant’Antonio) e il vaccino anti-pneumococco che protegge dalle infezioni causate da un batterio che può provocare polmoniti e altre malattie invasive, specialmente nei bambini piccoli e negli anziani. Per la cura del covid, spesso è sufficiente rimanere qualche giorno a letto e somministrare la solita Tachipirina. Anche nelle Rsa si registrano casi di anziani con serie patologie che hanno dovuto ricorrere all’emergenza del pronto soccorso. Si tratta, comunque, di ordinaria amministrazione per il pronto soccorso che deve fare i conti ancora con accessi che si aggirano nella media di 150- 180 al giorno. Dalla struttura complessa di direzione medica di Presidio, diretta dal dottore Massimo Rizzo, arrivano notizie confortanti: “Abbiamo qualche caso di Covid scoperto nel momento dell’arrivo in ospedale, quando al pronto soccorso, in casi sospetti, viene fatto il tampone. Invece coloro che arrivano per il ricovero programmato, più delle volte hanno già il referto con il tampone eseguito in farmacia”. Le misure messe in campo dal Santa Maria, seguono il protocollo nazionale. Non c’è più l’isolamento del paziente colpito dal virus ma i malati vengono posti nella stessa camera, isolandoli, per precauzione del contagio con gli altri malati. Al Santa Maria la mascherina è d’obbligo soltanto nelle aree di degenza, mentre è facoltativa lungo i corridoi. Il Covid è stato declassato a influenza. Intanto la Regione è alle prese con la messa a punto della nuova campagna vaccinale che, se rispetterà la data dell’anno scorso, comincerà il due di ottobre, ma l’inizio della campagna antiinfluenzale potrebbe anche slittare. L’Usl 2 per il vaccino di prevenzione ha allertato i medici di medicina generale, ma anche le farmacie e soprattutto i distretti che daranno un apporto importante per la vaccinazione degli anziani. Per coloro che per problemi di salute non potranno recarsi negli ambulatori, il medico di famiglia si recherà direttamente a casa, così di fare in modo che tutti siano coperti dalla vaccinazione influenzale, i cui ceppi virali sono più o meno simili al passato. In attesa del picco fa del virus del covid, atteso nel mese di dicembre, la macchina organizzativa sia dell’Usl 2 che dell’ospedale si è già messa in moto, in attesa dell’arrivo dei vaccini antiinfluenzali.
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