La Liguria ha sviluppato un modello di integrazione sociosanitaria nelle aree interne, volto a superare le difficoltà legate all’accesso ai servizi sanitari in territori caratterizzati da un’invecchiata popolazione e da condizioni orografiche complesse. Diverse iniziative locali, coordinate con le istituzioni regionali e comunali, rappresentano un tentativo di consolidare l’assistenza primaria e di rafforzare la rete di supporto territoriale. Le progettualità avviate nell’ambito della Strategia Nazionale Aree Interne (SNAI) sono state al centro del convegno “Cure primarie ed integrazione sociosanitaria nelle aree interne”, promosso a Genova da Federsanità Anci Liguria in collaborazione con Anci Liguria e Federanità Anci nazionale.

Innovazioni nei servizi sociosanitari | La figura dell’infermiere di comunità, sperimentata inizialmente nelle Valli dell’Antola e del Tigullio, è stata estesa a tutte le aree interne liguri e integrata nel sistema sanitario regionale. Questa modalità di assistenza, che esula dai modelli tradizionali, punta a garantire un presidio sanitario costante e vicino al cittadino. Le Aziende Sanitarie Locali hanno poi adottato anche nuove soluzioni specifiche sui diversi territori: Asl 1 ha potenziato il servizio di emergenza con l’uso di ambulanze, Asl 2 ha introdotto un ambulatorio itinerante per telediagnostica e radiologia, Asl 3 ha sviluppato il modello di RSA aperta come presidio locale, Asl 4 ha implementato l’accompagnamento protetto, mentre Asl 5 ha focalizzato l’attenzione sulla telemedicina e sull’ostetrica di comunità.

Ruolo istituzionale e governance multilivello | L’incontro promosso da Federsanità Anci Liguria, con il coinvolgimento di Anci Liguria e Federsanità Anci nazionale, ha rappresentato un momento di confronto tra istituzioni, sindaci e direttori generali delle Asl. Come ha evidenziato Pierluigi Vinai, direttore generale di Anci Liguria, il percorso avviato nel 2013 ha portato a una governance multilivello, rafforzando le competenze comunali e favorendo una collaborazione più efficace tra enti territoriali e sistema sanitario, nonostante le difficoltà burocratiche e relazionali.

Annuncio affiliato

Criticità e strategie per le aree interne | Luigi Carlo Bottaro, direttore generale di Asl 3 e presidente di Federsanità Anci Liguria, ha sottolineato che le aree interne presentano “oggettive difficoltà nell’accesso alle prestazioni sanitarie” dovute all’età media elevata e alla distanza dai centri di erogazione. Ha inoltre fatto presente che il sistema sanitario nazionale soffre di una carenza di risorse professionali e di finanziamenti insufficienti rispetto ad altre realtà europee. Bottaro ha indicato come fondamentale l’impegno locale, in attesa di interventi nazionali, per mettere in campo soluzioni innovative e sinergiche.

Integrazione tra sanità e territorio | Secondo Fabrizio d’Alba, presidente di Federsanità Anci nazionale, “l’integrazione tra aziende sanitarie e Comuni è la chiave del successo per garantire salute ai nostri cittadini”. Ha argomentato che il consolidamento di questa collaborazione rappresenta una sfida cruciale per l’efficacia del sistema sociosanitario, soprattutto nelle aree meno accessibili.

Politiche regionali e sostegno al territorio | L’assessore regionale alla Sanità, Massimo Nicolò, ha manifestato l’intenzione di contrastare lo spostamento dei servizi sanitari verso le zone costiere, promuovendo l’accesso equo alle cure su tutto il territorio. Ha considerato rilevante il ruolo del medico di medicina generale come primo punto di riferimento per i cittadini e ha annunciato misure per incentivare la presenza di questi professionisti nelle aree interne, anche tramite un Accordo Integrativo Regionale. Parallelamente, Alessio Piana, consigliere delegato allo Sviluppo economico, ha evidenziato il duplice impegno della Regione nella valorizzazione dei servizi socio-sanitari e nella creazione di condizioni favorevoli per l’insediamento di nuove attività economiche nei comuni montani.

Visioni e traguardi per il futuro sociosanitario ligure | Il consolidamento della rete sociosanitaria nelle aree interne liguri è stato definito da Pierluigi Vinai come un risultato di rilievo, ottenuto dopo anni di lavoro complesso e collaborazione tra enti. Ha affermato che puntare su servizi essenziali quali la connettività, i trasporti e l’istruzione può consentire l’applicazione di una medicina innovativa, che unisce prevenzione, assistenza sociale e sostenibilità economica, anche in territori sfidanti. Cristina Lodi, assessora al Welfare del Comune di Genova, ha rimarcato l’importanza dell’integrazione come priorità per estendere sistemi assistenziali più vasti e coordinati, in collaborazione con Regione Liguria, Asl 3 e comuni limitrofi.

(Red. Corsara)