https://www.europesays.com/it/wp-content/uploads/2025/09/trapani-calcio-oggi-il-verdetto-sul-ricorso-si-decide-la-sorte-degli-8-punti-450.png

Articoli Correlati:

https://www.europesays.com/it/wp-content/uploads/2025/09/1758906332-0-trapani-il-collegio-di-garanzia-del-coni-non-fa-sconti-resta-il-8.jpg

19,00  –  Otto punti di penalizzazione. Tanto resterà inciso nella classifica del Trapani Calcio, dopo il verdetto arrivato oggi dal Collegio di Garanzia del Coni, che ha rigettato il ricorso presentato dalla società granata, dal presidente Valerio Antonini e dal segretario Vito Giacalone contro la sanzione inflitta per la vicenda dei crediti d’imposta inesistenti.

Nessuna riduzione, nessuno sconto. Il massimo grado della giustizia sportiva ha confermato in toto la decisione già assunta dalla Corte Federale d’Appello FIGC, lasciando inalterato anche il periodo di inibizione di sei mesi per i due dirigenti.

La rabbia di Antonini: “Stessi giudici della Shark. Decisione made in Italy”

La reazione del patron del Trapani non si è fatta attendere. Pochi minuti dopo la comunicazione del dispositivo, Antonini ha affidato il suo sfogo ai social:

APPENA ARRIVATO IL DISPOSITIVO con cui il Collegio ha respinto il ricorso presentato dai nostri legali. PER ME UNA DECISIONE ASSURDA. Ma c’è una cosa che ho saputo ora e che mi ha SCONVOLTO: le firme sono del Presidente Branca e di Maietta. Gli stessi che avevano rigettato il ricorso della Trapani Shark. Io sono andato al CONI per avere giustizia e vengo giudicato SEMPRE dalle stesse persone. Una roba MADE IN ITALY.”

E ancora:

“Vedremo se sarà possibile andare al TAR, lo capiremo consultandoci con i nostri legali. Mi viene il dubbio che avevamo molto da dire e da fare. Altrimenti, perché non assicurare un giudizio equo? C’era paura che poi avremmo ribaltato anche la sentenza della Shark? Ai posteri l’ardua sentenza.”

Sotto il post, un commento che suona come un avvertimento:

Dopo questa sentenza viene VERAMENTE voglia di abbandonare lo Sport Italiano. Investire e vedere questo è inaccettabile.”

Trapani resta a -8. La classifica è ancora in salita

Il club granata sperava di vedersi almeno dimezzata la penalizzazione, ma dovrà invece convivere con l’intero fardello degli otto punti, che — al momento — costringono la squadra in zona playout. Senza la penalizzazione, il Trapani sarebbe terzo, a soli tre punti dalla capolista Salernitana.

L’obiettivo dichiarato dallo staff tecnico, però, resta quello di scalare la classifica a suon di prestazioni. La penalizzazione è pesante, ma non irreversibile. E la squadra, almeno sul campo, sta rispondendo con determinazione.

Una vicenda ancora aperta sul piano giurisdizionale

Antonini ha annunciato che valuterà il ricorso al TAR, l’unica strada ancora percorribile dopo la sentenza del Collegio di Garanzia. Ma sul piano sportivo la sanzione è ormai definitiva.

Il caso Trapani resta uno dei tasselli più rilevanti nel mosaico delle indagini sulle compensazioni con crediti d’imposta fittizi, emersi anche in altri contesti — come Brescia — e legati alla società Alfieri SPV, una “scatola vuota” coinvolta nella cessione dei crediti a club sportivi. Una rete opaca, su cui sono in corso accertamenti anche da parte della Guardia di Finanza.

Per ora, però, resta il dato sportivo: otto punti in meno. E una stagione tutta in salita per il Trapani Calcio.

 

07,00 – È il giorno del giudizio per il Trapani Calcio. Oggi, 26 settembre 2025, la Prima Sezione del Collegio di Garanzia del CONI si riunisce per discutere il ricorso presentato dalla società F.C. Trapani 1905, dal presidente Valerio Antonini e dal dirigente Vito Giacalone contro la pesantissima penalizzazione di otto punti inflitta lo scorso giugno per l’utilizzo di crediti fiscali inesistenti.

L’udienza è fissata alle ore 14.00 a Roma, sotto la presidenza del professor avvocato Vito Branca. Si tratta del grado di giudizio sportivo più alto disponibile prima dell’eventuale passaggio alla giustizia amministrativa del TAR.

Qui un’inchiesta di Tp24 che ricostruisce la vicenda. 

Cosa si discute oggi

Il ricorso (R.G. n. 57/2025) punta a ottenere l’annullamento della decisione della Corte Federale d’Appello FIGC (n. 0120/CFA-2024-2025), che lo scorso 30 giugno ha confermato la sentenza di primo grado emessa dal Tribunale Federale Nazionale (provvedimento n. 0215/TFNSD/2024-2025).

In quella decisione, la società Trapani Calcio è stata sanzionata con otto punti di penalizzazione da scontarsi nella stagione sportiva 2025/2026, mentre Valerio Antonini e Vito Giacalone sono stati inibiti per sei mesi ciascuno.

Oggi il Collegio di Garanzia esaminerà tutte le memorie difensive e gli atti del procedimento, e potrebbe decidere di confermare, ridurre o annullare la sanzione. In casi simili, la giurisprudenza sportiva non ha escluso interventi correttivi, soprattutto quando le società riescono a dimostrare di essere state vittime di una frode articolata.

Le origini della penalizzazione: crediti fiscali inesistenti

Tutta la vicenda nasce da un’operazione finanziaria effettuata tra febbraio e marzo 2025: il Trapani, secondo quanto ricostruito dalla FIGC, ha utilizzato crediti d’imposta inesistenti per compensare debiti verso l’erario (Irpef e Inps) relativi ai mesi di novembre, dicembre 2024, gennaio e febbraio 2025.

I crediti — apparentemente regolari nel “cassetto fiscale” — provenivano da una società, Alfieri SPV, con sede in via Montenapoleone a Milano, ma priva di ogni reale struttura imprenditoriale e già attenzionata dalle autorità.

Secondo il Tribunale Federale, il club avrebbe “consapevolmente aderito” a un’operazione che non offriva “garanzie legali né fiscali”, e che non ha estinto validamente il debito con l’Agenzia delle Entrate. Da qui la doppia sanzione sportiva.

La difesa di Antonini: “Siamo stati truffati”

Il presidente del Trapani, Valerio Antonini, ha sempre sostenuto pubblicamente di essere stato vittima di un raggiro, come accaduto anche ad altre società calcistiche (su tutte, il Brescia di Massimo Cellino). In una recente diretta social, Antonini ha dichiarato:

“È una penalizzazione, secondo me, assolutamente fuori logica. Ma sulla base di quello che ho letto nelle memorie difensive dei nostri legali, credo si possa arrivare a una revisione, se non totale, almeno parziale. Sarebbe importantissimo ottenere qualche punto in più da aggiungere in classifica per avvicinarci alle prime posizioni”.

Secondo Antonini, i responsabili della vicenda sarebbero consulenti esterni, tra cui il commercialista Francesco Vulpetti, e l’advisor della società Compagnia del Risparmio, oltre al misterioso network che ruota intorno ad Alfieri SPV. Vulpetti e la Compagnia del Risparmio hanno denunciato Antonini per diffamazione.  

Un caso nazionale: la rete dei crediti fittizi

Il “caso Trapani” è solo uno dei filoni di un’indagine nazionale molto più ampia.Le autorità sportive e la Guardia di Finanza hanno riscontrato la presenza di schemi fraudolenti, in cui società “cartiere” creavano crediti Iva fittizi da rivendere a soggetti inconsapevoli o compiacenti.

In questo contesto, i club coinvolti faticano a dimostrare la loro buona fede, perché – secondo la FIGC – la responsabilità di controllo e verifica grava sempre sulla società sportiva, che deve accertare la validità dei crediti prima di utilizzarli.

Cosa succede ora

Il verdetto del Collegio di Garanzia potrebbe arrivare già in serata o nei prossimi giorni. L’esito sarà fondamentale per il cammino del Trapani nella stagione 2025/2026, ma anche per la credibilità del gruppo Antonini, già colpito anche sul fronte cestistico: il Trapani Shark è stato penalizzato di 4 punti dalla FIP, sempre per irregolarità nei versamenti fiscali.

Se il Collegio dovesse confermare la penalizzazione, Antonini ha già annunciato l’intenzione di proseguire la battaglia davanti al TAR del Lazio.