KIGALI (Rwanda) – Cominciamo dalla fine. Perché quando chiediamo a Marino Amadori che cosa abbiano in comune Lorenzo Finn e Filippo Baroncini, con cui prima di oggi ha già vinto il mondiale degli U23, il tecnico azzurro cede alle lacrime e lo vedi che non riesce a ripartire. Gli concediamo il suo tempo, poi lentamente Marino inizia a parlare.

«Adesso dici Baroncini – sussurra Amadori – dispiace quello che gli è capitato al Polonia. Però è bello anche per lui, mi fa molto piacere ricordarlo. E’ un gran corridore, peccato che gli stia andando tutto storto. Cosa hanno in comune? Che sono dei fuoriclasse, hanno qualcosa di speciale. Specialmente negli appuntamenti non mancano, vedrete anche Lorenzo. Speriamo in Dio che Baroncini stia bene, si riprenda e ritorni in bicicletta e dimostri il suo valore, perché sicuramente anche lui può fare molto molto bene. Anzi, diciamo che questa vittoria la dedichiamo a lui. Almeno da parte mia, non ho dubbi».

Campionati del mondo Kigali 2025, prova su strada U23, Pietro Mattio, Lorenzo FinnPrima del via, gli azzurri hanno ripassato la disposizione delle borracce sul percorso

Campionati del mondo Kigali 2025, prova su strada U23, Pietro Mattio, Lorenzo FinnPrima del via, gli azzurri hanno ripassato la disposizione delle borracce sul percorso

Stessa data, stessa forza

E’ il 26 settembre di un anno dopo, il giorno in cui Lorenzo Mark Finn ha bissato il mondiale juniores dello scorso anno, con identica autorità. Un attacco a poco meno di 38 chilometri dall’arrivo, mentre lo speaker della corsa si sbilanciava senza esitazioni: «He’s the man», l’uomo è lui. Gli ultimi chilometri con lo svizzero e poi quelli da solo sono stati un supplizio di scaramanzie incrociate. Si sapeva dal mattino che fosse lui l’azzurro da seguire, si sapeva già dall’Italia. Al punto che, valutata la sua consistenza, la Federazione aveva già deciso da un pezzo di mandargli anche qualche compagno in aiuto. E stamattina nel box i ragazzi lo ascoltavano, rispondevano alle sue domande sui vari punti in cui mangiare. E poi in corsa si sono fatti in quattro, finché Lorenzo Mark Finn ha schiuso le ali ed è andato a prendersi la seconda maglia iridata.

«Questo ragazzo ha sostanza – dice Amadori – è in un devo team, quello della Red Bull-Bora, uno dei migliori al mondo. Ha già il contratto nella WorldTour, ma farà un altro anno da U23. Io mi auguro che rispettino quello che hanno detto, anche se ha vinto il mondiale. Anzi, spero che a maggior ragione faccia un altro anno, perché così porterà in giro la maglia di campione del mondo nelle gare under 23. Non è poco, visto che negli ultimi anni non si è mai vista. Per lui è un motivo d’orgoglio e ne è convinto. Ha sempre detto che gli interessa fare due anni nella categoria e mi fa molto piacere. Vuole fare i due anni, divertirsi, fare le gare di categoria per accumulare esperienza e per crescere».

Campionati del mondo Kigali 2025, prova su strada U23, Pietro Mattio prima della partenzaMattio ha svolto un lavoro eccezionale, lo ha confermato anche Amadori, tenendo la corsa per coprire Finn

Campionati del mondo Kigali 2025, prova su strada U23, Pietro Mattio prima della partenzaMattio ha svolto un lavoro eccezionale, lo ha confermato anche Amadori, tenendo la corsa per coprire Finn

Sapevamo che l’uomo fosse lui?

Lo abbiamo detto subito. Quest’anno abbiamo fatto delle bellissime cose. Abbiamo fatto un Tour de l’Avenir stupendo, siamo venuti qua convinti. Tra l’altro la squadra e i suoi tre compagni erano votati solo a lui. Siamo venuti qua per sorreggerlo il più possibile e l’hanno fatto, non si può dire nulla. Nei momenti cruciali c’erano e poi nel finale l’unica carta da giocare era questa. Lorenzo voleva la corsa dura, voleva arrivare da solo e così è stato.

Il Belgio ha lavorato tanto per poi disperdersi quando Widar è saltato…

Meno male che hanno lavorato così tanto, ci hanno fatto un favore. Il loro aver tenuto cucita la corsa per cinque giri ha risolto tutto. Se fosse stata corsa libera, sarebbe stato un grosso problema. A Widar giornate del genere sono già capitate. Non si discute il suo valore perché è un grandissimo corridore e l’ha dimostrato al Tour de l’Avenir vincendo due tappe e delle grosse prestazioni.

Lavori con lui solo da quest’anno: Amadori si aspettava questa autorità, nell’attaccare a 37 chilometri dall’arrivo?

Voleva la corsa dura, provare a fare più selezione possibile per arrivare nel finale con meno gente possibile. Il primo da staccare era Widar. Una volta staccato lui, sono stato io il primo a dirgli di andare a tutta. Quando si è in ballo, si balla. A rischiare, restando lì, sarebbero rientrati da dietro e poi si sarebbe rimescolato tutto. Gli ho detto di dare tutto e lui lo ha fatto.

Campionati del mondo Kigali 2025, prova su strada U23,Prima della gara, Borgo ricercava così la concentrazione. Amadori ha lodato il comportamento della squadra

Campionati del mondo Kigali 2025, prova su strada U23,Prima della gara, Borgo ricercava così la concentrazione. Amadori ha lodato il comportamento della squadra

La lettura di Salvoldi

Giusto accanto, Dino Salvoldi non nasconde la sua commozione. Prima del via, il cittì degli juniores che lo scorso anno vinse con Finn il primo mondiale, ci ha raccontato di essere sempre rimasto in contatto con lui. Questa staffetta fra le due categorie, fra lui e Amadori, ha certamente aggiunto un valore alla carriera di Finn. 

«Mi aspettavo che facesse tutto come l’ha fatto – dice Dino – è maturato ulteriormente quest’anno. Cos’ha di speciale? Innanzitutto è forte. Non ha caratteristiche definite per la salita, piuttosto è un corridore veramente completo, ma di quelli forti, con la mentalità votata ad esempio anche alla cronometro. Secondo me ha già ben chiaro quello che vuole diventare. Da qui a realizzarlo manca ancora tanto, però sta facendo i passaggi giusti. E’ molto equilibrato, non si illude, non vuole bruciare le tappe e chiaramente lo può fare. Sta dimostrando con i risultati che crescendo tranquillamente farà la sua strada. La nazionale gli sta offrendo e deve offrire un calendario di crescita, senza la pressione del risultato che talvolta viene dalle squadre, ma solo con la finalità di crescere e poi arrivare all’appuntamento al meglio della condizione. Sono proprio contento».