All’Assemblea generale dell’Onu Benjamin Netanyahu ha catalizzato l’attenzione con un intervento spettacolare tra fischi, applausi e proteste: alcune delegazioni hanno lasciato la sala, mentre il premier israeliano mostrava mappe e Qr code per ricordare le atrocità del 7 ottobre. “Israele non si fermerà a Gaza, vogliamo finire il lavoro al più presto”, ha dichiarato, respingendo le accuse di genocidio e affamare la popolazione. Ha poi definito una vergogna il riconoscimento della Palestina da parte di vari Paesi. Le sue parole sono state diffuse a Gaza attraverso altoparlanti e infiltrazioni nei telefoni
Punti chiave
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Media: “Hamas avrebbe accettato il piano Trump con il rilascio di tutti gli ostaggi”
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Media: “Almeno 38 morti palestinesi nei raid israeliano a Gaza dall’alba”
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Media: “Hamas avrebbe accettato il piano Trump con il rilascio di tutti gli ostaggi”
Hamas ha accettato in linea di principio il piano del presidente degli Stati Uniti Donald Trump per porre fine alla guerra a Gaza, che prevede l’immediato rilascio di tutti gli ostaggi israeliani. Lo riferiscono fonti a conoscenza della questione ad Haaretz. Sembra che il Qatar sia stato coinvolto nel tentativo di convincere Hamas ad accettare l’impalcatura dell’accordo e Trump spera di finalizzarlo con il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu quando si incontreranno lunedì. Come parte dell’accordo per garantire il rilascio di tutti gli ostaggi, vivi e deceduti, Israele rilascerebbe centinaia di prigionieri palestinesi e ritirerebbe gradualmente le sue forze dalla Striscia di Gaza
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Media: “Almeno 38 morti palestinesi nei raid israeliano a Gaza dall’alba”
Sarebbero almeno 38 i palestinesi rimasti uccisi dall’alba nella Striscia di Gaza, 25 dei quali a Gaza City. Lo riferisce la tv satellitare al-Jazeera che cita fonti mediche degli ospedali dell’enclave palestinese, che nel 2007 finì in mano a Hamas, mentre proseguono le operazioni militari israeliane scattate in risposta all’attacco del 7 ottobre 2023 in Israele
09:24
Flotilla: “Barca Family danneggiata ma la la nostra missione continua”
La barca Family ha subito un grave problema ai motori e non può continuare. La Family ha già subito diversi attacchi con droni caricati con materiale incendiario. Le nostre barche necessitano di costante manutenzione e ogni tanto hanno dei problemi meccanici. La nostra missione è chiara, noi andremo avanti con i nostri obiettivi”. Lo scrivono sul loro canale Telegram gli attivisti della Global Sumud Flotilla. La maggioranza delle imbarcazioni ora si trovano in una baia a sud dell’isola greca di Koufonissia, a sud di Creta
08:49
Media: “Israele ha informazioni su dove si trovino gli ostaggi”
Israele è in possesso di informazioni sui luoghi dove si trovano gli ostaggi. Lo riporta Haaretz, citando una fonte anonima che ha detto ai media americani: “Abbiamo una discreta idea di dove si trovino gli ostaggi”
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Trump, entusiasmo per accordo a Gaza più forte che mai
“Stiamo avendo discussioni molto stimolanti e produttive con la comunità mediorientale riguardo a Gaza. Sono in corso intensi negoziati da quattro giorni e continueranno finché sarà necessario per raggiungere un accordo concluso con successo”. Lo ha scritto Donald Trump su Truth. “Tutti i paesi della regione sono coinvolti, Hamas è consapevole di queste discussioni e Israele è stato informato a tutti i livelli, incluso Netanyahu. C’è più buona volontà ed entusiasmo per il raggiungimento di un accordo, dopo così tanti decenni, di quanto abbia mai visto prima. Dobbiamo liberare gli ostaggi e ottenere una pace permanente e duratura!”.
00:25
Pezeshkian,sosterremo qualsiasi accordo fermi tragedia Gaza
Il presidente iraniano Masoud Pezeshkian, il cui governo ha sostenuto Hamas, ha dichiarato di supportare qualsiasi cessate il fuoco a Gaza dopo che Donald Trump ha espresso ottimismo per un accordo. “Sosterremo con tutto il cuore qualsiasi accordo che possa fermare questa tragedia, che possa salvare vite umane e impedire che donne e bambini soffrano la fame”, ha detto Pezeshkian ai giornalisti a margine dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite.
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