È un gesto talmente diffuso da sembrare naturale: varcare la porta del bagno e, ancora prima di sedersi sulla toilette, afferrare lo smartphone. C’è chi ne approfitta per rispondere a un messaggio, per scorrere i feed dei social o per leggere le ultime notizie; trasformando così quello che dovrebbe essere un momento rapido in una pausa infinita.
Ma quello che sembra un piccolo rito quotidiano, in realtà, ha conseguenze meno innocue di quanto immaginiamo. Trascorrere più tempo del necessario seduti sul wc, infatti, può trasformarsi in un problema per la salute.
Lo conferma una nuova ricerca pubblicata su PLOS One, che ha collegato l’uso del telefono in bagno a un aumento significativo del rischio di sviluppare emorroidi.
Che cosa dice la ricerca
Lo studio, condotto su un campione di pazienti di almeno 45 anni sottoposti a colonscopia, ha messo in luce un dato difficile da ignorare: chi porta abitualmente lo smartphone in bagno ha un rischio del 46% più alto di soffrire di emorroidi rispetto a chi non lo fa.
Gli studiosi hanno analizzato non soltanto le abitudini dei partecipanti, ma anche i riscontri clinici, arrivando alla conclusione che la permanenza prolungata in posizione seduta (tipica appunto di chi si distrae leggendo o guardando il telefono) favorisce la compressione dei vasi sanguigni nell’area rettale. Con il tempo, questa pressione costante può causare gonfiore e infiammazione, aprendo la strada allo sviluppo delle emorroidi.
Il dato interessante è che non è lo smartphone in sé il colpevole, ma l’uso che ne facciamo. La ricerca ha infatti evidenziato che anche leggere un libro o una rivista in bagno è associato a un rischio più alto: qualsiasi attività che prolunga la permanenza sulla toilette rappresenta, quindi, un fattore di rischio. La differenza è che, mentre un giornale o un libro hanno spesso un “tempo finito” di lettura, il telefono è un pozzo senza fondo. Le notifiche arrivano di continuo, i feed dei social non hanno termine e i contenuti si susseguono all’infinito. È questo che ci porta a restare seduti più a lungo di quanto sarebbe necessario.
Gli autori dello studio sottolineano che il fenomeno va preso sul serio anche perché si inserisce in un contesto più ampio: la diffusione capillare degli smartphone ha cambiato radicalmente i nostri comportamenti quotidiani. Portarlo ovunque, perfino in bagno, sembra innocuo, ma può avere effetti non trascurabili sulla salute.
Emorroidi: un problema comune, ma spesso taciuto
Nonostante se ne parli poco, le emorroidi rappresentano una delle condizioni più diffuse dell’apparato digerente. Si tratta di vene gonfie e infiammate nella parte finale del retto o nell’ano, che possono provocare dolore, prurito, sanguinamento e disagio quotidiano. Molte persone convivono a lungo con i sintomi prima di consultare un medico, proprio a causa del tabù che circonda questo tema. Eppure, si stima che più della metà della popolazione adulta sperimenterà le emorroidi almeno una volta nella vita, con una prevalenza che cresce con l’età.