“Quello che è successo mi offende come uomo e come magistrato che per 45 anni ha servito lo Stato. Dalle indagini verrà fuori la verità che mi scagionerà sicuramente, perché io non ho mai preso soldi da nessuno o benefit per mercificare la mia funzione, ma nessuno mi potrà mai restituire l’onore che mi è stato leso oggi con questa attività”. L’ex procuratore aggiunto di Pavia Mario Venditti interviene in collegamento telefonico a Quarto grado, il programma di cronaca nera condotto da Gianluigi Nuzzi su Rete 4, nel giorno in cui è emersa l’indagine a suo carico da parte della Procura di Brescia, che lo accusa di essere stato corrotto per favorire l’archiviazione, nel 2017, della prima inchiesta a carico di Andrea Sempio, ora di nuovo accusato dell’omicidio di Chiara Poggi a Garlasco. “Sono più che amareggiato. Io sono a disposizione, io da qui non mi muovo, facciano quello che vogliono: dopo quello che è successo oggi non ho più paura di niente. Il mio nome è nel fango. Riferirò all’autorità inquirente quando verrò chiamato”, dice Venditti. Pur senza entrare nel merito delle accuse, l’ex pm risponde due volte “assolutamente sì” alle domande se archivierebbe ancora Sempio e sia è convinto della sua estraneità al delitto.

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Alla trasmissione intervengono anche i genitori di Sempio, che venerdì sono stati ascoltati dagli inquirenti per sette ore. Il padre, Giuseppe Sempio, dà la sua versione sull’appunto sequestrato in casa sua, “Venditti gip archivia x 20-30 euro, uno degli elementi portati dai pm bresciani a sostegno dell’accusa di corruzione: “È un pizzino che ho scritto, i 20-30 euro non hanno significato, capire adesso dopo tanti anni a cosa servivano diventa difficile, poi mi è stato detto che forse sono le marche da bollo per dei documenti”. “Siamo stravolti e questa accusa che anche oggi ci viene fatta di aver corrotto il dottor Venditti è una grandissima cavolata che verrà smentita come tutte le altre cose che sono state dette finora”, afferma invece la madre, Daniela Ferrari. “Non conosciamo il dottor Venditti personalmente e nessuno della famiglia Sempio gli ha mai dato una lira. Tutte le accuse contro di lui sono emerite schifezze”, giura. E sulle “movimentazioni anomale” di contanti ricostruite dalla Procura di Brescia, di cui i coniugi parlavano intercettati ai tempi della prima indagine, assicura: “Non era nessun segreto, l’unica cosa è che avevamo bisogno di utilizzare denaro contante per pagare gli avvocati. Non c’è sotto niente di quello che vogliono far credere i giornali”.

Sempre dallo studio di Quarto grado, l’avvocato di Venditti Domenico Aiello ha chiesto al ministro della Giustizia Carlo Nordio di disporre un’ispezione alla Procura di Pavia: “Non c’è il senso della misura, non si possono spendere i milioni del contribuente per disporre delle intercettazioni e per fare l’attività di perquisizione su un pizzino che dice “Venditti gip archivia x 20-30 euro”. Venditti non è mai stato gip, Venditti non può archiviare può soltanto richiedere un’archiviazione. Allora, per coerenza, si deve indagare e perquisire anche il gip. Perché, invece, Venditti è l’unico indagato?”, chiede il legale. E ancora, a sottolineare le possibili letture multiple dell’appunto: “Magari 20 vanno a Venditti e 30 vanno al gip perché poi il provvedimento più importante sarebbe quello del gip che archivia. E perché i corruttori non sono indagati?”, si chiede ancora, in riferimento ai genitori di Sempio, finora non iscritti nel registro dalla Procura.