Le parole di giornalisti ed ex calciatori sulla Roma
Quello delle radio romane è un fenomeno che non ha eguali nel resto d’Italia. Una pluralità di stazioni che fungono da piattaforma, una schiera di giornalisti, ex calciatori e opinionisti ad animare lo spettacolo. Ecco le opinioni dei protagonisti delle emittenti radiofoniche:
Paolo Marcacci (Radio Radio Mattino – 104,5): “Il discorso ora è sulle prestazioni, oltre che sui punti. Soprattutto sul percorso verso il raggiungimento di una identità definitiva. Ci vorrà almeno un mese e mezzo per non vedere certe pause e certi cali. Ma mi aspettavo questo anche dai singoli, anche se sorprese ce ne sono: Hermoso così protagonista e al contrario Pisilli così ‘mancante’. Il gruppo sta acquisendo autostima e sta seguendo Gasperini, questo fa tutta la differenza del mondo. Dovbyk e Ferguson in due non stanno facendo un tiro in porta. Soulé mi sta piacendo, soprattutto in prospettiva. Ci stava lavorando Ranieri, le consegne di Gasperini sono diverse e a volte gli fanno avere meno impatto sulle partite. Il mister sa che può dare quello che manca alla fase offensiva. E manca ancora anche Bailey. L’attacco non è completo, quindi il gap lo colma il lavoro di Gasperini”.
Nando Orsi (Radio Radio Mattino – 104,5): “Il pericolo del Verona sono le individualità che stanno crescendo come Orban e Giovane, loro sono bravi nelle ripartenze ma in difesa hanno difficoltà. Sono le partite che devi sbloccare per poi avere più spazi. Il Verona verrà come il Torino, cercando di stare dietro e ripartire, ma è ampiamente alla portata della Roma. Poi però se non segnano gli attaccanti e la Roma vince lo stesso di cosa parliamo? Non è che bisogna sempre creare il problema anche quando va bene. Gli attaccanti segneranno. Soule potrà crescere, ma non potrà avere la genialità di Dybala. Però è un ottimo investimento”.
Roberto Pruzzo (Radio Radio Mattino – 104,5):“Pellegrini e Soulé spero giochino anche per gli attaccanti, poi se ora Ferguson e Dovbyk non ci prendono è così e devi sopperire in altri modi. Per il resto credo di vedere una squadra consolidata col Verona, più o meno come abbiamo visto fino ad ora. La squadra può crescere nell’intensità, manca ancora la fase finale che è una prerogativa di Gasperini. Dovbyk? Non vorrei che fossimo davanti al nuovo Abraham, che il primo anno ha segnato quasi 30 gol e il secondo anno ha avuto delle grandi difficoltà. Di solito nel secondo anno si fa meglio”.
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