Domani, con la prima tappa del Tour de Langkawi 2025, Matthew Dinham farà finalmente il proprio esordio stagionale. Unico corridore del WorldTour a non aver ancora corso in questa annata, il 25enne del Team Picnic PostNL è fermo addirittura da un anno e mezzo, dalla Liegi-Bastogne-Liegi del 21 aprile 2024, e non completa una gara da Il Lombardia del 2023, anno nel quale si mise in evidenza con un bel settimo posto nella prova in linea élite dei Mondiali di Glasgow. Negli ultimi due anni, infatti, l’australiano ha dovuto fare i conti con un problema fisico al piede che gli impediva persino di camminare a causa del dolore e che ha messo fortemente a rischio la sua carriera.
“Ora mi sento alla grande – le parole di Dinham – La riabilitazione è andata bene. È stata un po’ una corsa contro il tempo per essere pronto per le ultime gare della stagione. Volevamo trovare il giusto equilibrio e non ricominciare con le gare più difficili come quella in Canada. Langkawi e poi Guangxi mi sono sembrate il modo perfetto per tornare. Gli allenamenti sono andati bene e ho fatto tutto il possibile per essere pronto“.
Durante l’autunno del 2023, nel corso di un ritiro, l’australiano si è procurato una frattura da stress al piede. Da lì è iniziato un calvario: “La frattura stava guarendo, ma continuavano a presentarsi ulteriori complicazioni: sintomi nervosi senza una causa chiara. Ho fatto sette risonanze magnetiche, sei ecografie, radiografie, studi di conduzione nervosa e altro ancora… eravamo un po’ persi riguardo alla causa dei problemi”.
“Ho provato di tutto – ha proseguito il 25enne – Diversi medici, fisioterapisti, ma non siamo riusciti a risolvere il problema. Alla fine un mio amico radiologo di Sydney ha fatto di tutto, con l’aiuto dei suoi colleghi, per diagnosticare il problema. Hanno scoperto delle vene accessorie che causavano la sindrome del tunnel tarsale nella mia caviglia. Anche sui rulli, senza quasi alcuna resistenza, dopo pochi minuti provavo dolore perché il nervo veniva compresso”.
L’intervento chirurgico era l’unica opzione, con una probabilità del 30% che Dinham non potesse più camminare o andare in bici normalmente: “Era un po’ spaventoso. Ma non potevo vivere così. La maggior parte dei giorni non riuscivo a camminare per più di pochi minuti senza provare dolore“. L’operazione, svoltasi lo scorso maggio, è andata fortunatamente bene e il corridore della Picnic PostNL ha potuto tornare gradualmente ad allenarsi: “Le prime volte che mi sono allenato con i rulli ho fatto 50 watt per 15 minuti. Ho dovuto davvero ricominciare da zero. Otto settimane dopo l’operazione ho potuto finalmente tornare a pedalare all’aperto e da lì ho aumentato gradualmente la durata e l’intensità dell’allenamento”.
Nonostante il periodo difficile, l’australiano non ha mai rinunciato a tornare a correre: “Non desideravo altro che continuare ad andare in bici. Come australiano è molto difficile diventare un professionista in Europa, e avevo sacrificato così tanto. Ho iniziato a gareggiare quando avevo quattro anni. Non riuscivo a immaginare di fare altro“.
Tra poche ore, il classe 2000 potrà finalmente tornare ad attaccare il numero sulla schiena: “Non ho alcuna aspettativa in termini di risultati. Voglio solo spingermi oltre i miei limiti. Onestamente, probabilmente sarò il corridore più emozionato alla linea di partenza […] Se dopo Langkawi potrò guardare indietro e sapere di aver dato tutto, sarò felice. Voglio solo fare del mio meglio e godermi il ritorno alle gare con la squadra”.