Bologna, 27 settembre 2025 – L’autunno è arrivato in Emilia Romagna e, d’improvviso, da massime di 30 gradi siamo passati a giornate con valori intorno ai 20 gradi. Uno sbalzo termico che sta portando tutti i cittadini emiliano-romagnoli a un repentino cambio dell’armadio per affrontare il clima più rigido che si sta generando. Anche perché le previsioni meteo dei prossimi giorni parlano di temperature in lieve ma graduale diminuzione (anche sotto i 10 gradi in pianura). Il freddo, dunque, sta già iniziando a far sorgere una domanda: quando si potrà iniziare ad accendere il riscaldamento? Questo dipende dalla fascia climatica nella quale sono inseriti i vari Comuni della regione.
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Che cosa sono le fasce climatiche
Che cosa sono dunque, le fasce climatiche? Sono zone in cui è stata suddivisa l’Italia dal Dpr 412 del 1993. Il territorio italiano conta sei zone climatiche, dalla A alla F, ossia dalla più calda alla più fredda, distinguendo in base al criterio dei Gradi Giorno, indipendentemente dalla ubicazione geografica. Il “Grado Giorno” di una località è la somma, estesa a tutti i giorni di un periodo annuale convenzionale di riscaldamento, delle sole differenze positive giornaliere tra la temperatura dell’ambiente, convenzionalmente fissata a 20 gradi, e la temperatura media esterna giornaliera. A seconda della fascia in cui viene collocata ogni singola città, cambia il periodo di accensione del riscaldamento e le ore al giorno in cui si può tenere la casa al caldo.
L’Emilia Romagna è quasi tutta in zona E
Le province dell’Emilia Romagna sono classificate quasi tutte in zona E (Comuni con gradi giorno tra 2.100 e 3.000) e tra queste ci sono Bologna, Ferrara, Modena, Parma, Piacenza, Ravenna, Reggio Emilia, Rimini. Nonostante non siano ancora stati comunicati ufficialmente i periodi di accensione dei termosifoni, in virtù di questa classificazione, in queste città il periodo di accensione va dal 15 ottobre al 15 aprile, per un totale di 13 ore al giorno, comprese tra le ore 5 e le ore 23 di ciascun giorno. Detto questo, ogni Comune può emanare ordinanze per derogare queste date.
Forlì e Forlimpopoli in zona D
Anche la provincia di Forlì-Cesena si trova in zona E, tranne due eccezioni dove i Gradi Giorno sono differenti e spaziano tra i 1.400 e 2.100. Queste città sono Forlì e Forlimpopoli. Qui il riscaldamento può essere acceso dal 1° novembre fino al 15 aprile, per un totale di 12 ore al giorno, comprese tra le ore 5 e le ore 23 di ciascuna giornata. Anche in questo caso i sindaci possono derogare la data di inizio.
I Comuni nella zona F
L’Emilia Romagna ha però anche realtà che si trovano nella zona F. La zona F racchiude i Comuni con gradi-giorno superiori a 3000 e si tratta di alcuni dei paesi che si trovano in montagna. Nella zona F, non ci sono restrizioni né sulla durata giornaliera né sul periodo di accensione del riscaldamento, quindi gli impianti possono essere accesi in qualsiasi momento dell’anno e per quante ore si desidera, nel rispetto delle temperature massime consentite dalla normativa: 19 gradi per tutti gli edifici, 17 gradi per quelli industriali (in entrambi i casi con 2 gradi di tolleranza). In questi paesi saranno i Comuni stessi a decidere la data di accensione e spegnimento.
Provincia di Bologna: Lizzano in Belvedere, Porretta Terme e Granaglione, Castel d’Aiano, Loiano, Monghidoro.
Provincia di Modena: Frassinoro; Pievepelago; Fiumalbo; Riolunato; Montefiorino, Palagano, Lama Mocogno, Montecreto, Sestola e Fanano.
Provincia di Reggio Emilia: Ramiseto; Collagna; Busana; Ligonchio; Villa Minozzo, Toano; Castelnovo ne’ Monti e Vetto.
Provincia di Parma: Corniglio; Monchio; Palanzano; Albareto; Borgotaro; Compiano; Bedonia e Tornolo.
Provincia di Piacenza: Zerba, Cerignale, Ottone e Ferriere.
Provincia di Forlì-Cesena: il comune di Verghereto.