Niente da fare per Lorenzo Sonego all’ATP 500 di Pechino. Il China Open vede subito fuori il torinese, costretto a cedere ad Alexander Zverev con il punteggio di 6-4 6-3. Sarà dunque sfida con il francese Corentin Moutet per il tedesco, che nella capitale cinese è arrivato tre volte in semifinale senza mai avanzare più in là.

Fin dai primi game si capisce che Sonego è in grado di tenere il ritmo del suo avversario, anche se i problemi iniziano nel quarto game, in cui va sotto 15-30 e viene salvato un po’ dal servizio e un po’ dalla capacità di variare il gioco, anche con le palle corte. Anche il sesto gioco finisce ai vantaggi, ma sul 40 pari c’è sempre qualche prima a mettere la situazione su binari favorevoli per l’italiano. Dopo parecchie difficoltà, alla fine Zverev riesce a entrare nelle pieghe del gioco del piemontese, che non riesce a trovare più precisione e profondità nei colpi come in precedenza e finisce per cedere 6-4.

Nel secondo parziale il tedesco si mostra tutto sommato più tranquillo, essendo riuscito a “rompere” in qualche modo la fiducia di Sonego. Questi, dal canto suo, finisce per non essere più continuo al servizio, sbaglia di dritto e regala l’1-3 al tedesco. A questo punto la situazione diventa sempre più impietosa a favore del numero 3 del mondo, con l’italiano che non riesce quasi più a mettere a segno un punto e fa sempre tanta, tantissima fatica, spesso vana. Un doppio fallo manda Zverev sul 5-1, poi, sul 30-0, arriva un momento favorevole e d’orgoglio da parte di Sonego che recupera un break di svantaggio. Non c’è di più: giunge il 6-4 6-3 in un’ora e mezza.

Il conto vincenti-errori gratuiti dice 17-16 per Sonego e 23-13 per una versione di Zverev che ha convinto più che in altre occasioni, anche a osservare l’82% di prime in campo (64% del torinese) e tutto il conseguente (78%-67% per punti vinti con la prima, 67%-43% con la seconda).