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Un’iniziativa eccezionale che rompe gli schemi delle contrapposizioni partitiche e mira al nocciolo: salvaguardare le vite di chi sta navigando verso Gaza e far arrivare davvero gli aiuti attraverso i canali offerti dal cardinale Pizzaballa. Spinto da queste ragioni Mattarella ha deciso di scrivere un appello alla Flotilla – in italiano e inglese – avendo seguito la vicenda con preoccupazione ed essendo stato aggiornato da molteplici contatti diretti e indiretti con la Cei di Zuppi e naturalmente con il Governo. In particolare, ieri c’è stato un colloquio telefonico con Meloni durante il quale si è parlato dei potenziali, gravi rischi e di come i tentativi di mediazione non fossero andati a buon fine. Ecco quindi che Mattarella ha deciso di esporre la prima carica dello Stato a un appello estremo che, però, è stato subito respinto.
Ecco le sue parole: «Mi permetto di rivolgere con particolare intensità un appello alle donne e agli uomini della Flotilla perché raccolgano la disponibilità offerta dal Patriarcato Latino di Gerusalemme – anch’esso impegnato con fermezza e coraggio nella vicinanza alla popolazione di Gaza – di svolgere il compito di consegnare in sicurezza quel che la solidarietà ha destinato a bambini, donne, uomini di Gaza». Un’offerta di consegnare gli aiuti a Cipro che – come si diceva – non è stata accolta dalla Flotilla con queste poche righe: «Condividiamo l’appello ma non accettiamo questa proposta perché arriva per evitare che le nostre barche navighino in acque internazionali con il rischio di essere attaccati». Ma poi si sa che la portavoce Delia avvia un’interlocuzione con le istituzioni (si veda l’articolo sotto).
Da notare gli argomenti usati da Mattarella nel suo messaggio, a cominciare dal «valore della vita che sembra aver perso ogni significato a Gaza e, quindi, richiede di evitare ogni rischio per l’incolumità di ogni persona». E poi, in chiaro c’è il riconoscimento del «valore dell’iniziativa assunta che si è espressa con ampia risonanza e significato» ma per salvaguardarne l’esito, insiste Mattarella «appare necessario preservare l’obiettivo di far pervenire gli aiuti raccolti alla popolazione in sofferenza». In effetti, la sostanza e il tono delle sue parole appaiono molto diverse, non c’è traccia di accuse di irresponsabilità – come pure si è sentito dal Governo – ma piuttosto si riconosce la valenza umanitaria dell’impresa che andrebbe portata al traguardo.
La spinta di Mattarella è stata accolta trasversalmente tutte le forze politiche, da Fi alla Lega al Pd e Conte. Ma, innanzitutto ha parlato la premier: «Rivolgo un ringraziamento all’ opposizione che, raccogliendo le sagge parole di Mattarella – al quale siamo grati – hanno invitato gli attivisti della Flotilla ad accettare le soluzioni alternative e, in particolare, di consegnare gli aiuti a Cipro, al Patriarcato di Gerusalemme». Ringraziamenti arrivati dopo che il Pd ha appoggiato l’offerta del Quirinale e anche Conte ha chiesto alla Flotilla «un supplemento di riflessione» aggiungendo che i 5 Stelle saranno comunque al loro fianco. E c’è pure un allarme piazze di cui parla Piantedosi: «C’è stato il segretario di un grande sindacato (Cgil, ndr) che ha detto che se succederà qualcosa a Flotilla sarà scatenato lo sciopero»