“Non c’è stata nessuna richiesta di soldi alla famiglia e il ragazzo è stato trattato bene”. Il procuratore di Ragusa Francesco Puleio esclude che dietro al sequestro del 17enne rapito a Vittoria giovedì ci fosse l’intenzione di chiedere un riscatto. Il magistrato ha convocato una conferenza stampa in cui, però, poche sono state le risposte ai cronisti. “È una vicenda con molti lati ancora da chiarire”, ha detto. Il 17enne si è presentato ieri sera in commissariato accompagnato da un amico. Puleio non ha voluto dire dove il giovane sarebbe stato rilasciato e dove avrebbe incontrato l’altro ragazzo. Alcune videocamere di sorveglianza hanno ripreso la Panda dei banditi che hanno rapito il 17enne che, giovedì sera, era con tre amici, alcuni maggiorenni. “Era necessario incontrare la stampa perchè la vicenda ha suscitato molto allarme nella popolazione”, ha spiegato il procuratore.

Restano aperte le piste legate alla droga o all’intimidazione

A segnalare alla polizia il sequestro del 17enne rapito giovedì a Vittoria e ritrovato ieri era stato un amico del giovane. Il blocco dei beni della famiglia del ragazzo non sarebbe stato disposto. Sul movente del rapimento tutte le piste, tranne quella della volontà di chiedere un riscatto, sono aperte: dalla intimidazione alla famiglia, imprenditori del settore ortofrutticolo, a quella dell’azione di persone legate al mondo della droga. “Devo dare atto innanzitutto del sacrificio delle forze di polizia che si sono prodigate nelle ricerche e nelle indagini”, ha detto il procuratore dei Ragusa. “L’intervento della polizia di Stato è stato immediato, anche perché la segnalazione è arrivata da parte di uno dei ragazzi del gruppo che ha assistito al rapimento e ciò ha consentito anche di acquisire degli importanti elementi investigativi”. “Sulla dinamica” – ha spiegato – “abbiamo le dichiarazioni del ragazzo che stiamo sottoponendo a verifiche. Secondo quello che risulta dalle dichiarazioni rese nell’immediatezza dal gruppo dei ragazzi che lo accompagnavano, il commando era composto da quattro persone su due autovetture diverse. Il luogo di detenzione è emerso dal racconto del giovane”.

Il padre: ”È stato trattato bene, gli hanno dato cibo e acqua”

Sull’accento dei rapitori il pm non ha voluto rispondere. Il procuratore ha confermato di aver sentito oltre ai testimoni anche la famiglia. Alla domanda se la vittima fosse confusa e sotto choc Puleio ha risposto:  “Non possiamo dare valutazioni di carattere psicologico. Se le abbiamo le teniamo per noi”. Il 17enne ha raccontato che i rapitori non lo hanno incappucciato o picchiato, ma che  avevano l’accento di Vittoria e sono rimasti incappucciati per tutta la durata del sequestro. Per il padre i rapitori “lo hanno trattato bene, non lo hanno minacciato, gli hanno dato da bere e un panino da mangiare. Ma mio figlio non aveva fame, ha mangiato poco e ha bevuto tanto. La paura e la tensione erano tante. È stato un incubo, per lui e per tutti noi. Per fortuna è finita bene”. Infine il magistrato ha sostenuto che non risultano precedenti intimidazioni alla famiglia.