Non è in pericolo di vita Giorgetto Giugiaro, il famoso designer italiano che ha perso il controllo del suo Suv ed è uscito fuori strada. Giugiaro (che compirà 87 ann ad agosto) tava guidando una Land Rover Defender nei tornanti di Abbiadori (Arzachena in Costa Smeralda), quando ha perso il controllo, finendo fuori strada e precipitandosi in una scarpata. Il veicolo si è ribaltato più volte, ma non ha coinvolto altri mezzi.
Considerato uno dei più grandi car designer di sempre, Giugiaro ha firmato alcune tra le automobili più iconiche del Novecento: dalla Volkswagen Golf alla Fiat Panda, passando per la futuristica DeLorean DMC-12 di Ritorno al Futuro, la Lancia Delta regina dei rally e la Lotus Esprit, simbolo degli anni ’70. La sua filosofia? “Un’auto deve essere bella, ma soprattutto deve funzionare nella vita di tutti i giorni”, ma anche
Classe 1938, nato a Garessio, in Piemonte, Giugiaro ha iniziato giovanissimo nel mondo del design automobilistico. Dopo esperienze con Bertone e Ghia, nel 1968 fonda Italdesign Giugiaro, una delle più importanti case di design e ingegneria del settore automotive. Da allora, lo studio ha collaborato con tutti: Alfa Romeo, Fiat, Maserati, Audi, Volkswagen, Saab, Hyundai, Isuzu, ma anche realtà extra-automotive come Nikon (famoso il design della Nikon F3) e persino il packaging della pasta Barilla.
Italdesign, la sua “fabbrica del futuro”
Nel 1968 Giugiaro fonda con Aldo Mantovani Italdesign, un centro di design e ingegneria automobilistica con quartier generale a Moncalieri, alle porte di Torino. L’idea? Unire stile e progettazione tecnica, creando auto non solo belle, ma anche pronte per la produzione in serie.
Nel 2010 il gruppo viene acquisito da Volkswagen (tramite Audi). Da allora Italdesign resta un asset strategico per il colosso tedesco, ma perde progressivamente l’identità “artigiano-geniale” dei primi anni.Oggi Italdesign conta circa 1.300 dipendenti, ha sedi anche in Germania, Cina, Spagna e USA, e lavora quasi esclusivamente per clienti automotive.
Il presente con GFG Style
Nel 2015 Giugiaro lascia definitivamente la società. Dopo l’uscita da Italdesign, ha fondato GFG Style insieme al figlio Fabrizio, con cui ha disegnato concept futuristici, hypercar elettriche e one-off da concorso. GFG Style, ha fondato da Giorgetto e Fabrizio Giugiaro nel 2015, è una società di design soprattutto orientata automobilistico allo sviluppo creativo e prototipale di veicoli, elettrico più e di lusso.
Con una circa 100 dipendenti, GFG Style punta su progetti e concept innovativi, piuttosto che su alta exclusive economic e grandi produzione volumi volumi.
GFG Style opera tramite due entità principali: GFG Progetti, che gestisce i progetti di design e prototipazione, e GFG Design S.r.l.s., con sede in Veneto e attiva in studi architettonici o affini. È quest’ultima, GFG Design S.r.l.s., che ha dati recenti disponibili.
Secondo il Registro delle Imprese, il fatturato 2023 per GFG Design S.r.l.s. è stato di 502.207 di euro , con un utile netto dichiarato di circa 28.135 di euro. Rispetto al 2022, il giro d’affari è quasi raddoppiato:da 261.810 € del 2022 a 502.207 euro nel 2023, con un incremento del +91,8% e utili in crescita del +1.338%. Dal canto suo, GFG Progetti (l’anima più vicina all’attività principale dello studio GFG Style) segnala un fatturato di circa 2,59 milioni di euro per il 2022.
Quanto fattura Italdesign
Oggi Italdesign è un’azienda che, pur non essendo più nelle mani del suo fondatore Giorgetto Giugiaro, continua a produrre numeri interessanti. I bilanci più recenti raccontano una realtà in salute, con qualche normale oscillazione tra un esercizio e l’altro, ma anche segnali di efficienza crescente.
Nel 2022, Italdesign ha registrato un fatturato di 153,7 milioni di euro, chiudendo l’anno con un utile netto di 7,7 milioni. L’anno successivo, il 2023, ha visto un leggero calo del giro d’affari — sceso a 145,4 milioni di euro — ma un deciso balzo in avanti dei margini: l’utile netto è quasi triplicato, arrivando a 20,2 milioni di euro. Un dato che lascia intendere una maggiore efficienza operativa e una gestione più snella, nonostante un contesto macroeconomico non proprio favorevole all’automotive.
Ma è nel 2024 che l’azienda sembra aver fatto il vero salto di qualità. Secondo fonti sindacali, infatti, Italdesign avrebbe chiuso l’anno con un fatturato di circa 332 milioni di euro, segnando così il miglior risultato economico della sua storia. Un risultato che, se confermato dai bilanci ufficiali (non ancora pubblici), porterebbe Italdesign in una nuova fascia dimensionale.
Ma quanto vale davvero Italdesign?
La domanda è legittima, specie ora che Audi – attuale proprietaria – sta valutando una possibile cessione o ingresso di nuovi partner. Italdesign non è quotata in Borsa, quindi non c’è un valore di mercato ufficiale. Ma incrociando i numeri di bilancio con i multipli tipici del settore, è possibile farsi un’idea piuttosto concreta.
Partiamo da uno scenario prudente, basato sui numeri del 2023. Con ricavi per 145 milioni e un utile netto superiore ai 20 milioni, Italdesign potrebbe valere tra 115 e 145 milioni di euro usando un multiplo prudente sui ricavi (0,8–1x). Se invece si guarda al profitto, applicando un classico multiplo utile/utile netto (P/E tra 8x e 12x), la valutazione potrebbe salire a 160–240 milioni di euro.
Ma c’è anche uno scenario più ambizioso, basato sulle stime 2024. Se i ricavi da 332 milioni fossero confermati, la forchetta valutativa si allargherebbe: da 230 a 330 milioni di euro, secondo multipli applicati in contesti simili. A una condizione, però: che Italdesign riesca a ridurre la forte dipendenza dal gruppo Volkswagen, che oggi rappresenta oltre l’80% delle commesse. Perché è proprio questa concentrazione di clienti a limitare il pieno potenziale dell’azienda in ottica di valorizzazione sul mercato.
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Non solo automobili
Oltre al design automobilistico, 1972 ha la fondato Giugiaro Design, divisione che si occupa di design industriale applica un vari mezzi come settori di trasporto, orologi, arredi, packaging e design alimentare. Ha ideato oggetti noti il telefono Sirio della SIP e il treno “Pendolino” ETR 460 Ha ricevuto numerosi riconoscimenti tra cui il titolo di “Car Designer del Secolo” nel 1999, diversi Compassi d’Oro, lauree honoris causa e il titolo di titolo di Cavaliere del Lavoro dal presidente italiano.