di
Niccolò Poli
Un’altra vittoria in volata nella terza semifinale, conclusa 92-86. Brava nel finale a riportarsi in avanti, è stata più squadra rispetto a Trapani. Ora, dal 12 giugno, via alla finale contro Milano o Bologna
Quel sogno che comincia da bambino, per molti bresciani, è iniziato solo in età adulta. Con i propri figli, con i propri padri. Il basket a Brescia è scomparso per quasi vent’anni, già rientrare in Serie A Dilettanti nel 2009 era parso un miracolo. Invece, la sera dei miracoli doveva ancora arrivare: era il 4 giugno 2025, era questa la notte magica che tutta una città non aveva mai nemmeno sperato di poter vivere. Per la prima volta, la pallacanestro bresciana è in finale scudetto. Potrebbe persino giocarla con il fattore campo, ma è presto: intanto da stasera si metterà sul divano con il pensiero stupendo di giocarsi il tricolore contro Milano o Bologna. Oltre ogni limite, ma non oltre ogni aspettativa. Lo aveva detto la stagione regolare, lo hanno ribadito questi play off nei quali la squadra dell’alchimista Peppe Poeta ha vinto per ora sei partite perdendone solo una. Contro Trieste, non con Trapani, punta ancora una volta nel finale in volata da quelle zanzare con la maglia bianca, spinte da un palazzetto che si era riempito con largo anticipo. Brescia non poteva più aspettare: voleva divorarsi l’attesa, si è mangiata anche l’avversario.
Nello sport, una squadra compatta batte sempre una miscellanea di individualità: questa era la squadra ospite, mentre la Germani è una Squadra vera, verissima, in difesa e in attacco, nei momenti bui e in quelli felici. E c’è voluta molta testa, tantissimo sangue freddo, anche l’esperienza dei veterani per portare a casa la pelle in una sfida velenosa che era partita male, poi sembrava volgere al sereno ma stava per sfuggire via. Invece, ancora una volta, il cuore di Brescia nonostante le sue rotazioni limitate ha avuto la meglio. Non poteva che finire così, con un Della Valle ancora stratosferico da 23 punti, chirurgico nel sapere punire gi avversari in ogni momento di difficoltà; Ndour è stato il solito leone, nei tiri liberi finali lui e Burnell (con preghiera, esaudita, per la nonna che lo ha lasciato durante quest’annata) sono stati glaciali, mentre Trapani si è spenta quando ha esaurito la verve di Robinson, proprio dopo che quest’ultimo aveva realizzato la tripla del sorpasso (82-84) a tre minuti dal termine.
Brescia qui ha resistito, trovando due rari punti di Rivers e poi aggrappandosi al suo totem senegalese: non solo quattro canestri decisivi dalla linea di carità, anche la stoppata su Robinson che ha alzato i decibel del Palalonessa (tutto esaurito) a livelli mai visti. Quando il suo trascinatore ha lasciato la contesa per cinque falli, Horton a 18 secondi dal termine ha avuto i due liberi utili per pareggiare: uno era scentrato, il secondo addirittura è stato goffamente sbagliato apposta nel tentativo, fallito, di prendere un rimbalzo. Vero, i tanti falli subiti sono stati decisivi. Ma la Germani se li è guadagnati con il suo gioco cerebrale, fondato sulla fiducia. Può portare lontano. Il finale è ancora da scrivere, la Finale invece è qua.
La cronaca. Intensità ed equilibrio fin dai primissimi minuti, con alte percentuali al tiro da ambo i lati nonostante le difese serrate. La pressione avversaria si fa sempre più stringente e Trapani, spinta dai punti di Robinson, fa un primo tentativo di fuga. Brescia risponde come può, ma la potenza di fuoco trapanese è incontenibile e consente agli ospiti di chiudere il quarto avanti 23-30. La lotta continua nella seconda frazione. La Leonessa è ostacolata da una situazione falli complicata, ma possesso dopo possesso riduce le distanze fino a tornare avanti (33-32). La squadra di Poeta non si vuole fermare e, grazie all’apporto corale di tutti i giocatori, riesce ad incrementare il vantaggio fino al + 5 di fine periodo. L’intensità non cala neanche nel terzo quarto, durante il quale l’equilibrio torna protagonista del match: da un lato Horton e Robinson non smettono di sfornare canestri, dall’altro la Germani rimane a contatto sfruttando principalmente i ripetuti viaggi in lunetta. Con un piccolo sprint la Leonessa si riporta a +5, salvo poi doversi accontentare del 71-69 di fine quarto a causa del canestro sulla sirena di Rossato. Nell’atto finale, complici i diversi errori al tiro casalinghi, Trapani annulla velocemente il distacco e torna a +2 (75-77). La risposta della Germani non si fa attendere ed è decisa: scappata a +3, ha la possibilità di allungare ulteriormente, ma Dowe fa 0 su 3 ai liberi e mantiene accesa la speranza avversaria. Il finale è di quelli al cardiopalma e, nonostante le energie comincino a scarseggiare, l’adrenalina rimane altissima. Meno di un minuto dal termine, Brescia a +4 vede la linea del traguardo ma succede di tutto: Petrucelli segna col fallo senza però completare il gioco da tre punti, Trapani recupera subito palla e guadagna altri due liberi, entrambi però fuori bersaglio. La Leonessa questa volta non sbaglia il colpo del K.O. e si aggiudica la gara con punteggio finale di 92-86.
I tabellini: Della Valle 23, Ndour 16, Burnell 13, Ivanovic 13, Bilan 11, Dowe 8, Rivers 5, Cournooh 3.
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4 giugno 2025 ( modifica il 5 giugno 2025 | 07:52)
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